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15 Mar 2018 15:25 - Interviste
Kasatkina: “Prossimo match? Voglio la prima serata”
Una Daria Kasatkina molto tranquilla, aperta e socievole che dopo la conquista della terza semifinale in questo inizio di stagione passa dal descrivere il momento che sta vivendo, alla dichiarazione d'amore per la città di Barcelona e infine ammette: "Incontrando le giocatrici migliori sto imparando a gestire la pressione"
di Simone Milioti
C’è stato qualche punto giocato oggi in cui ti sei sorpresa di te stessa?
Veramente no. Ogni cosa che ho mostrato oggi la sto facendo in allenamento, così posso giocare mantenendo la calma.
Questa di oggi la consideri come la vittoria di un altro match oppure le attribuisci un significato speciale perché hai battuto Kerber qualificandoti per la tua prima semifinale qui?
Ragionandoci capisco che è stato davvero un match importante, un quarto di finale, in un grande torneo, sul campo centrale. Ho provato a scendere in campo senza dubbi che potessero mettermi pressione. Al momento la mia testa è svuotata di ciò, questo è il punto migliore.
Hai sconfitto, eliminandole dal torneo, Sloane, Angelique e Caroline. L’hai fatto sembrare semplice, ma è stato così?
Sicuramente non è stato facile, loro sono tra le migliori giocatrici del mondo, hanno vinto Slam. Forse guardando solo il mio gioco o il punteggio può sembrare che sia stato facile. Io preparavo i match, durante gli incontri ero molto concentrata, in quei momenti sapevo che se avessi perso la concentrazione per un secondo loro avrebbero rimontato e dopo sarebbe cominciata una battaglia che poteva durare ore.
Sei una appassionata di calcio, se fossi una calciatrice a chi ti paragoneresti?
Messi, o più probabilmente Iniesta, o forse entrambi. In realtà vorrei essere tanto Messi, ma il padre di uno dei miei amici disse, dopo un match contro Carolina, che somigliavo a Iniesta. Da fuori credo lui abbia visto meglio.
Qual è il tuo posto preferito in Europa?
Barcelona.
Quale è la connessione tra la città e il fatto che ospita il club di calcio che tifi?
Attualmente non c’è connessione. Perché se non ci fosse il club di calcio ad ogni modo amerei la città. Mi piacciono le persone, sono molto amichevoli, mi piace il cibo e l’architettura.
Guardando alla semifinale quali sono i tuoi pensieri su chi potresti incontrare?
Non ho molto aspettative dal match, l’unica cosa è che vorrei giocare alle 19 domani. Sulla mia avversaria non dico nulla, voglio solo essere sul Centrale in prima serata.
Molte delle veterane hanno parlato delle giovani giocatrici che giocato senza pressione, vanno fuori in campo e tirano i propri colpi. Tu non sei in quel gruppo, ma senti la pressione?
Lo scorso anno e all’inizio di questo ho sentito molta pressione. Sento pressione quando sento di dover difendere dei punti conquistati lo scorso anno. Ma allo stesso tempo giocando i tornei, incontrando le giocatrici migliori sto imparando a gestirla, spero vada tutto per il meglio.
Escludendo quel match a Doha dove hai avuto l’infortunio al collo hai fatto molto bene, escluso quel match sono tre semifinali in fila. Senti che questo è il tuo momento?
Sai è stata davvero dura a Doha, ancora a Dubai avevo problemi. Avevo parlato anche con il mio coach e la discussione non era stata proprio felice. Non so dire quando è cominciata ad andare meglio, non so come ma ora siamo qui.