di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
19 Mar 2018 16:39 - Interviste
Indian Wells, Federer dopo la sconfitta: “Non parlo dell’arbitro. Il Roland Garros? Decido dopo Miami”
Le parole del numero uno del mondo Roger Federer dopo la sconfitta contro del Potro: "Vorrei rigiocare l'ultimo tie break"
di Matteo De Laurentis
Parliamo un attimo dei continui ribaltamenti della partita. Era davvero tesa, elettrizzante. Avreste potuto vederlo anche sui vostri volti.
Si penso che tu l’abbia descritta bene. Ci sono state occasioni da ambo le parti. Lui avrebbe potuto chiuderla prima, nel secondo set, credo. Anche durante il secondo set, mi pare abbia avuto delle palle break, ma io sono stato bravo ad uscirne. Si, poi è stata davvero incerta. Anche io ho avuto chances nel secondo set, all’inizio, e avrei potuto fare il break prima, invece l’ho ottenuto alla fine e ho servito per il match, con un paio, tre, match point, non sono sicuro. Non importa se siano stati venti o uno. (sorride)
Guarda, non è piacevole, ma penso sia stata una buona partita e lui è stato migliore di me alla fine. Forse avrei potuto fare meglio un punto qua, uno là, un colpo, un diritto, una palla corta. Le cose vanno così, sfortuna, ma sono felice per lui, è stato bravo.
Non capita spesso di vederti irritato durante le partite. Mi chiedevo cosa ti innervosisse oggi e cosa ti sei detto col giudice di sedia.
Non ricordo quasi nulla, ad essere onesto. Non scenderò nei dettagli, lo sai. Credo stessi semplicemente cercando di caricarmi, darmi energia. Fondamentalmente questo. Per il resto non ne voglio parlare, non ha avuto importanza sull’andamento della partita. Tutti e due abbiamo parlato con il giudice, per ragioni differenti, o per le stesse, in momenti diversi. Lui ha un compito difficile, talvolta, a volte no, dipende come lo prendi.
Cosa credi sia successo nel tie-break finale? Stanchezza, emozioni della partita…
No, ho cominciato male. In primo luogo, una pessima risposta. Poi, lui ha risposto alla grande. Per il resto non so, credo di aver preso decisioni sbagliate. Ho perso un po’ il mio servizio, lui è stato preciso e io no. In questi casi scappa via molto velocemente. Come a volte può andarti benissimo, in altre non senti il momento e ti scappa via in un attimo, è incredibile come le cose possono andare in maniera opposta. In ogni caso, ho appena mancato la mia occasione, ho appena assistito alla cerimonia di premiazione, credo che vorrei rigiocare il tie-break, perché non so bene come si sia materializzato l’inferno. Comunque va bene, può capitare.
Credi che del Potro abbia cambiato modo di giocare dopo gli infortuni?
Mi pare sia tornato da un po’, no? Non sono già passati due anni?
Voglio dire, all’inizio giocava molti rovesci tagliati, e lo fa ancora abbastanza. Sono rimasto sorpreso che ci abbia messo così tanto tempo a ritrovare confidenza, ma credo che ora sia lì. Potrete chiederlo a lui, dopo. Però ora mi sembra vada bene sul rovescio, quasi come prima, sembra. Forse per lui era davvero una questione di fiducia sul rovescio. Ciò che è interessante è che lui abbia deciso di giocare senza il rovescio bimane, contento di giocare lo slice e anche di perdere molte volte, sapendo che non sarebbe stato sufficiente con molti giocatori, ma era contento lo stesso, e lo ammiro per questo. Piano piano ha ritrovato fiducia e ora ha vinto un mille. Una bella storia. Per questo sono molto contento per lui oggi.
Mi pare che un paio di settimane fa tu abbia detto che dopo Indian Wells avresti comunicato le tue decisioni sul Roland Garros.
Dopo Miami.
Dopo Miami?
Può essere che abbia detto qualcosa di sbagliato, ma ho detto Miami più volte e ad ora aggiungo probabilmente.