ATP Miami: Kyrgios domina contro Fognini, Verdasco è super con Kokkinakis

Nulla da fare per Fabio Fognini, Nick Kyrgios è stato più forte e passa lui il turno. Tra Fernando Verdasco e Thanasi Kokkinakis gran partita: la spunta lo spagnolo al tie break del terzo set e agli ottavi sarà derby con Carreno Busta.

[17] N. Kyrgios b. [15] F. Fognini 6-3 6-3 (Simone Milioti)

Senza storia il terzo turno che ha visto protagonisti Kyrgios e l’ultimo italiano rimasto in tabellone, Fabio Fognini. Troppo dominante l’australiano specie al servizio, troppo in balia del suo avversario Fognini che inizia malissimo il match, sceglie di rispondere al momento del sorteggio e così Nick dopo aver tenuto agevolmente il turno di battuta di apertura ottiene anche il break, Fabio inizia a giocare quando il primo set è ormai andato sotto 0-3.

Kyrgios, bisogna sottolineare, è stato impeccabile al servizio 73% con la prima, oltre il 60% con la seconda; l’australiano si può permettere anche di provare nuove strategie nel turno di risposta, improvvisandosi Federer e tentando la SABR. Fognini non riesce a combinare alcunché in risposta e Kyrgios porta a casa il parziale senza problemi.Il secondo inizia nuovamente male per Fognini, stavolta il break lo sub

isce al secondo turno di battuta, per Kyrgios si prospetta nuovamente il copione di tenere semplicemente il proprio servizio, cosa che gli riesce benissimo, solo in un gioco Fabio riesce a costringerlo ai vantaggi, per il resto nulla. Fognini cederà definitivamente nel nono gioco, anche nel secondo set, cedendo per la seconda volta la battuta.

Obiettivamente c’era poco che Fognini potesse fare su questa superficie, il loro primo incontro lo stravince Nick che ha mostrato un ottimo tennis e soprattutto è stato molto offensivo. Stava molto vicino alla riga di fondo campo e appena poteva cercava il vincente. sicuramente – ricordando il quarto di finale dello scorso anno – Key Biscayne piace all’australiano. Per lui adesso nel prossimo turno ci sarà il vincente tra Zverev e Ferrer.

[31] F. Verdasco b. [Q] T. Kokkinakis 6-3 4-6 7-6(4) (Piero Vassallo)

Una partita bellissima, vibrante, con un grande tennis e anche con qualche polemica. Non è mancato davvero niente nel terzo turno del Masters 1000 di Miami tra Fernando Verdasco e Thanasi Kokkinakis. Due ore e cinquantaquattro minuti in cui se le sono date e dette di santa ragione: alla fine a vincere è il più anziano, lo spagnolo che quest’anno compirà 35 anni e che nonostante questo è arrivato al rush finale con un po’ più di benzina rispetto all’australiano.

Per Kokkinakis si trattava della più classica prova del 9 dopo la vittoria contro Federer. Superata? Sì e no. Vero che è arrivata la sconfitta, ma per quasi tre ore se l’è giocata alla pari con un super Verdasco e riuscirci dopo il turbinio di emozioni vissute dall’exploit di sabato fino ad oggi non era scontato. Gli sono mancati un po’ di fiato sul finale di partita e un po’ di malizia, quella che forse gli avrebbe consentito di non lasciarsi trascinare in una polemica extra campo che ha portato lui e Verdasco a un acceso diverbio.

Kokkinakis ha dominato il primo set, con percentuali straordinarie al servizio (appena 4 i punti persi), e Verdasco ha subito per tutto il parziale per poi svegliarsi dal torpore con un vincente di dritto nel secondo set seguito da un urlo belluino. Lì la partita è cambiata, lo spagnolo ha preso in mano il gioco e Kokkinakis ha accusato la personalità del suo avversario, ha perso il servizio nel quinto gioco e non è più stato capace di rientrare.

Una partita bella per i primi due set è diventata bellissima nel set decisivo, un doppio fallo di Verdasco sulla palla break ha mandato Kokkinakis avanti 3-1, vantaggio subito dilapidato con un contro break. Nel mezzo la già citata polemica: lo spagnolo si è lamentato per un comportamento scorretto del padre di Kokkinakis, che più volte lo avrebbe disturbato durante i suoi turni di servizio. Ne è seguita una discussione più o meno animata tra i due giocatori in campo che dopo qualche minuto di distrazione hanno ripreso a macinare tennis.

Il tie break è stato il giusto approdo di un match equilibrato: Verdasco si è complicato la vita andando sotto 3-0 con due mini break di svantaggio, li ha recuperati giocando due punti di altissimo livello e con un pizzico di fortuna visto che il dritto lungolinea vincente del 3-2 è rimasto dentro di un soffio. Dritto che invece ha tradito l’australiano sul 5-4 Verdasco, la palla ha baciato il nastro per poi finire out e Nando non ha sprecato la grande occasione capitalizzando al meglio i due servizi a disposizione: un ace e una prima vincente per tornare negli ottavi a Miami dopo quattro anni.

Sarà un derby con Pablo Carreno Busta a decidere il nome del quartofinalista dello spicchio più alto di tabellone, orfano di Federer ma con un altro “vecchietto” protagonista.

D. Shapovalov b. [11] S. Querrey 6-3 4-6 7-5 (Giorgio Cammarosano)

Una partita bella e strana quella che si è giocata sul Grandstand tra Sam Querrey e Denis Shapovalov. Alla fine l’ha spuntata, sorprendentemente per come s’era messo il match, quest’ultimo, dopo tre set e quasi due ore e mezza di gioco.
Querrey non ha giocato male, ma è apparso troppo falloso al servizio, dove è passato dal 50% di prime del primo set (perso, peraltro) al 36% del terzo. Per uno che di media serve con il 60% di prime è davvero poco. Se a questo dato aggiungiamo che è stato in grado di sfruttare appena 3 delle 12 palle break a disposizione (contro il 4/6 di Shapovalov), è lecito pensare che sia stato causa del suo male.
Il canadese, se escludiamo il servizio, ha giocato comunque un’ottima partita. Oramai il suo dritto mancino non è più una novità nel circuito, la sua capacità di aprirsi il campo da fondo è oramai nota e temuta. In più la tenuta mentale è stata ottima. È stato coraggioso, a tratti folle, ma la scelta (se di scelta si può parlare) alla fine ha pagato, come dimostrano le palle break salvate.
Il primo set è favorevole proprio al canadese, che si porta subito un break sopra grazie ad una risposta di rovescio che non lascia scampo a Querrey. Sarà sufficiente per portare a casa il set, che si conclude con una brutta stecca di rovescio di Querrey sul 5-4 e 40-30. Statistica interessante, nel primo set il canadese è stato in grado di vincere il punto tutte le volte in cui ha messo la prima. Peccato sia successo solo il 37% delle volte.
Nel secondo set il copione cambia draticamente, Shapovalov si presenta ancora più falloso al servizio e con una serie interminabile di doppi falli (5 nel secondo set) consegna di fatto il set all’avversario. Querrey al contrario, nonostante una percentuale di prime che precipita, riesce ad essere più incisivo e ne approfitta per regalare al suo pubblico numerosi serve&volley di pregevole fattura.
Il terzo set sembra la fotocopia del secondo. Il canadese continua la sua personale sfida con il servizio, e subisce il break al terzo gioco. Questa volta però Querrey glielo restituisce immediatamente, riportando nel match il giovane sfidante. I game sul servizio di Shapovalov si allungano sempre di più, al canadese servono 10 minuti per salvare altre 4 palle break e issarsi sul 3-2, che si concretizza grazie ad un ace, il primo del match. Si aspetta di fatto solo il momento in cui l’americano metterà a segno il break decisivo, ma Shapo non molla e dopo essersi assicurato almeno il tie-break con un altro ace, sul servizio di un incredulo Querrey si procura il suo primo match point. Sarà sufficiente per raggiungere gli ottavi di finale, dove incontrerà il vincente di Coric-Sock.

Risultati:

[31] F. Verdasco b. [Q] T. Kokkinakis 6-3 4-6 7-6(4)
[16] P. Carreno Busta b. S. Johnson 6-4 6-4
[10] T. Berdych vs F. Tiafoe
[32] K. Khachanov vs [6] K. Anderson
[4] A. Zverev vs [28] D. Ferrer
[17] N. Kyrgios b. [15] F. Fognini 6-3 6-3
[11] S. Querrey vs D. Shapovalov
[29] B. Coric vs [8] J. Sock

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