di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
23 Gen 2018 11:08 - Interviste
Edmund: “Ero un po’ nervoso, non penso al torneo ma ad ogni singolo match”
Eliminato il numero tre del mondo, Kyle Edmund si sta facendo conoscere agli appassionati e rivela come nasce il suo stile: ”Probabilmente i giocatori che mi piace guardare hanno condizionato il mio modo di giocare”
di Simone Milioti
Ci si aspetta che qualcuno che gioca per la prima volta il suo quarto di finale Slam sia nervoso, così non è sembrato di te. Come ti sei sentito?
Si ne ho parlato con il mio coach prima del match. Credo sia normale essere un pochino nervosi, è un emozione, una cosa umana, è normale. Ho accettato questo, per la prima volta in vita mia ero nervoso entrando in campo, vai e giochi il tuo gioco. Ho cercato di concentrarmi sul mio tennis e divertirmi il più possibile.
Qual è stata la differenza oggi rispetto a Brisbane?
Non troppa, il match a Brisbane era equilibrato. Oggi è stato simile. Forse nei momenti chiave io sono salito di livello, sono stato coraggioso e in quei momenti ho giocato bene i miei colpi. Gli ultimi due set sono un esempio di questo.
Come ti fa sentire sapere che il tuo dritto adesso è riconosciuto come uno dei colpi più distruttivi del circuito?
Lo so, ci ho sempre creduto, so che il mio dritto è un grande colpo. Conosco il mio gioco e so di cosa ho bisogno quando scendo in campo. Ovviamente ho accumulato più esperienza e ho imparato ad usarlo più efficacemente. Ho una grande fiducia in questo colpo.
Senti di poter vincere? Pensi “perché non io?”
Mi avete fatto questa domanda alla scorso conferenza stampa, non penso a questo, che posso vincere. Penso al prossimo match che devo giocare. Penso che posso vincere come oggi e ogni incontro che gioco. Non approccio in modo diverso gli incontri.
Nell’intervista post match hai parlato dei tuoi idoli da ragazzino. Chi sono e perché?
I top, i ragazzi inglesi, Greg (Rudeski, ndr), Tim (Henman, ndr) e Andy (Murray, ndr) quando ero più giovane. Ho sempre guardato le loro partite negli Slam, mi piaceva molto anche Safin, il suo modo di giocare. Era esplosivo, un giocatore potente, anche Gonzo (Fernando Gonzalez) per il suo dritto. Probabilmente i giocatori che mi piace guardare hanno condizionato il mio modo di giocare.
Qual era il tuo sogno tennistico quando eri un ragazzo? Quali sono i sogni che intendi raggiungere?
Sono un sacco, ma la realtà ti colpisce. Sogni di giocare un torneo dello Slam prima di tutto. L’ho fatto, palleggiare con i migliori, ricordo quando mi sono allenato con Andy, Rafa e Roger, poi quando ci giochi contro è surreale. L’istinto competitivo ti sale dentro e vuoi batterli. Un altro sogno e giocare per la mia nazione e l’ho fatto anche. Sicuramente il più grande è giocare una finale Slam e ovviamente vincerla.
Potresti incontrare Rafa, sei emozionato? Giocare contro il numero uno del mondo?
Certamente sarebbe un’esperienza fantastica giocare contro qualcuno come lui. Ho giocato un match tirato con lui a Montecarlo lo scorso anno, grande esperienza per me. Cerco di stare concentrato sul momento, di andare il campo e giocare del buon tennis, una semifinale Slam è una grande occasione e una bella sensazione, cercherò di prendere il meglio anche da questa esperienza.