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23 Gen 2018 10:30 - Interviste
Cilic: “Ho cercato di non farmi condizionare dall’infortunio di Rafa”
La conferenza stampa di Marin Cilic, qualificato alle semifinali degli Australian Open 2018 dopo il ritiro di Rafael Nadal: "Non mi ritrovo così spesso in queste situazioni, ho cercato di concentrarmi sul mio tennis e penso di aver giocato molto bene. Per Rafa ci sono troppi tornei sul cemento? Difficile da dire, anche io ho avuto problemi fisici giocando sul duro, ma sta a noi sfruttare il calendario nel miglior modo possibile".
di Fausto Consolo
Sei passato dal perdere il terzo set, nonostante tu lo abbia dominato, a vincere il match dopo una battaglia abbastanza spettacolare. Come ti sei sentito nell’ultima mezz’ora di partita?
Sì, in quel terzo set sentivo di avere molte opportunità, semplicemente non sono stato capace di sfruttarle. Moltissime piccole possibilità, moltissime situazioni di 30-30, alcune palle break. Rafa, come spesso succede, trova il modo di vincere quei punti, di sopravvivere alle difficoltà, di resistere alla tempesta, specialmente all’inizio del terzo in cui ho spinto un po’ di più in quei primi giochi.
Sono stato un po’ sfortunato a perdere quel tiebreak. ero avanti 3-2 con due servizi a disposizione, tra l’altro dal lato in cui arrivava un po’ di brezza. Sì, sono stato un po’ sfortunato in quel frangente.
Dopodiché, sentivo di aver fatto la scelta giusta quando ho deciso di innalzare il mio livello di gioco mettendoci più intensità, cercando di dimenticare l’andamento di quel terzo set, e specialmente all’inizio del quarto ho mostrato più energia e più intensità. Ho anche iniziato a colpire la palla più liberamente.
Tutto sommato, da quel momento fino al termine del match, ho colpito la palla molto molto bene.
Avevi notato che qualcosa stava andando storto per Rafa? È stato difficile continuare a giocare su quel livello senza pensare troppo a ciò che stava accadendo?
Sì, me ne sono accorto quando ha chiamato il Medical Time Out. Stavamo 4-1 al quarto set.
Ma a me non capita spesso di trovarmi in situazioni del genere con dei giocatori che si infortunano, perciò non sei esattamente sicuro delle sue possibilità, di come ne verrà fuori.
Io ho cercato di rimanere concentrato sul mio lavoro e di continuare a giocare bene, con la stessa intensità. Ero 0-40 in quel game, sul 4-1, ma non ho ottenuto il break. Subito dopo ero sotto 0-15, e quel corpo a corpo a rete in cui ho giocato la volée smorzata è stato forse uno dei punti più critici del quarto set. Ho continuato a giocare il mio tennis, seguendo il piano. Ovviamente, ha dato i suoi frutti.
Alla fine dispiace perché Rafa lotta sempre tantissimo, dando sempre il massimo in campo. Credo che durante la preparazione invernale abbia avuto qualche problema fisico, ma è venuto qui molto ben preparato. Ha giocato un buonissimo torneo. Sono ovviamente molto dispiaciuto che lui abbia terminato la sua corsa in questo modo.
Ti ricorda in parte ciò che successe a te in finale a Wimbledon quando anche tu hai avuto problemi fisici?
Sì, in parte richiama quell’episodio. Naturalmente, in questo caso, per me la cosa più importante su cui concentrarsi era prendersi cura del mio tennis e della mia metà campo, senza essere distratto da Rafa.
Quanto è soddisfacente per te vederti giocare così bene?
Sono estremamente contento del mio gioco. Anche nei match precedenti ho giocato un grande tennis. Il livello è molto molto alto. Ho avuto un match duro contro Carreno Busta nel turno precedente. E poi oggi, l’inizio non è stato dei migliori. Ho commesso alcuni errori gratuiti in certi momenti. Sul 4-3 ho servito con palle nuove e poi ho perso 6-3. Ero sotto di un break nel secondo.
Ero sempre nella fase in cui volevo continuare ad innalzare il mio livello di gioco e spingere più che potevo. Per cui sono molto felice della prestazione.
Alla fine della conferenza stampa, quando Nadal stava rispondendo in spagnolo, ha detto che ci sono troppi infortuni nel tour, e che qualcuno dovrebbe rendersi conto del fatto che si gioca troppo tennis sul cemento. Quali sono le tue sensazioni in merito? Lui sostiene che l’organizzazione dovrebbe pensare ai giocatori con più sensibilità a causa di tutti questi infortuni. Quale potrebbe essere la soluzione?
Il calendario è questo da moltissimi anni. Proprio in questo ultimo anno, e anche all’inizio di questo, vediamo un sacco di giocatori di vertice alle prese con infortuni. Alla fine sta a tutti noi provare a prenderci cura del nostro fisico, a programmare la stagione nella maniera corretta, a dare ascolto al nostro corpo per sapere come si sente.
Capito che ci sono un sacco di tornei che obbligatoriamente dobbiamo giocare. Ma dal mio punto di vista, siamo noi a determinare la nostra stagione.
È difficile dire: “Ok, taglieremo due mesi della stagione e due mesi di tornei” perché il tennis è uno sport davvero globale. Dovunque andiamo la gente si diverte a vederci giocare. Credo che il tennis stia diventando sempre più popolar, ed è ciò che noi realmente vogliamo.
Ha anche detto che non è tanto il numero dei tornei quanto la superficie a causare questi problemi.
Sì, difficile dire granché secondo me. Siamo tutti molto diversi. Anche io ho avuto problemi al ginocchio in passato perché i campi in cemento sono diversi di città in città. Ma sta anche a me gestire la situazione e utilizzare il calendario nella maniera migliore possibile.
È difficile adesso perché sarai tu ad essere il favorito contro Edmund. Come vedi questa situazione?
Preparerò questo match come qualsiasi altro. Kyle ha avuto un percorso incredibile qui. Tanti match combattuti, in cui ha giocato un grande tennis. È anche molto divertente da vedere. Grande colpitore, gran servizio e dritto. Gioca benissimo sui campi in duro.
Per me è un’altra grande opportunità. Ovviamente sulla carta dovrebbe essere più facile da affrontare lui rispetto a Rafa. Ma merita ugualmente tantissimo di essere arrivato fin qui.
Per me il focus principale sarà continuare così con il mio tennis. Non posso avere molta influenza su di lui dall’altro lato della rete, ma posso provare a prendermi cura delle mie cose dalla mia parte del campo. Spero di poter giocare un altro grande match.