Federer all’Equipe: “Quanti rimpianti contro Nadal. Tornare a Roma e Parigi? Non lo so…”

Roger Federer si racconta in un'intervista all'Equipe, soffermandosi sulla sua rivalità con Rafa Nadal.

Il quotidiano francese L’Equipe ha consegnato a Roger Federer il premio Campione dei Campioni 2017 dopo le straordinarie imprese dell’ultima stagione. Un’occasione per intervistare il campione svizzero per il giornalista Romain Lefebvre, che si è concentrato sulla rivalità tra Roger e Rafa Nadal.

Il premio del giornale francese è stato assegnato per la prima volta ex aequo e a condividerlo sono proprio i due grandi del tennis, una decisione che lo stesso Federer approva: “Alcuni diranno che è giusto, altri diranno di no, io penso che entrambi abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Lui ha terminato l’anno da numero uno, mi pare sia il giocatore più anziano a esserci riuscito. È qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima, quindi da questo punto di vista se lo merita, è tornato ad alti livelli dopo momenti difficili proprio come me. Io sono cinque anni più vecchio, questo rende le cose ancora più complicate ma sono riuscito a batterlo in tutti i confronti diretti. Si può vederla in tanti modi, ma io sono perfettamente d’accordo con la decisione“.

Qualcosa di impensabile, a cui lo stesso Federer non avrebbe mai creduto fino a qualche anno prima: “Se sette anni fa mi avessero detto che avrei battuto Rafa quattro volte su quattro arrivato a quest’età non l’avrei mai creduto. La domanda era: ci saremmo affrontati ancora? Quale sarebbe stata la nostra classifica? A quest’età, per giocare quattro volte uno contro l’altro devi essere ancora ad alti livelli. Ma cosa è cambiato nella loro rivalità rispetto agli anni passati? “Prima di tutto c’è stata la vittoria di Basilea nel 2015, che mi ha fatto sentire veramente bene. Mi ha aiutato a capire che se avessi giocato bene indoor, o su una superficie veloce, sarebbe stato sempre difficile per lui. Inoltre, il nostro lungo stop ha un po’ resettato la nostra rivalità. Non si possono collegare i vecchi scontri diretti con quelli più recenti, ora siamo due uomini che hanno vissuto tante esperienze. Inoltre la nuova racchetta mi ha dato più opzioni rispetto al passato. Prima il mio gioco si basava più sul rovescio in slice e sul dritto, ora posso fare più cose col rovescio e l’ho dimostrato in Australia contro di lui. Un’idea tattica ben precisa, la racchetta, la superficie, sono stati tanti fattori insieme che hanno creato tutto questo”

Un pensiero anche ai match del passato: “Avrei potuto vincere alcuni match contro Rafa in passato. Penso a Dubai, dove non avrei dovuto perdere, oppure quel match a Roma con match point a mio favore, anche al Roland Garros per una volta ho avuto una possibilità, nella finale del 2011. Tutti questi incontri hanno creato una sorta di spirale che lo hanno avvantaggiato”. Pochi dubbi per quanto riguarda la vittoria più bella contro Nadal: “Sicuramente quella all’Australian Open 2017, sì. La peggiore sconfitta invece quella di Wimbledon 2008, c’erano così tanti record in palio: un sesto successo per me, il primo per lui, una partita terminata quasi al buio. Davvero straordinario. Anche la sconfitta a Roma nel 2006 ha pesato, ho avuto due match point dopo cinque ore di partita sulla terra rossa”.

Infine una notizia non molto positiva per i tifosi francesi, che non hanno la certezza di poter ammirare nuovamente Federer nei loro tornei: “Non posso garantire che tornerò a giocare al Roland Garros o a Bercy. Il primo è sulla terra battuta e il secondo si gioca subito dopo Basilea. Non so cosa accadrà il prossimo anno, vorrei dire che un giorno tornerò a giocare il Roland Garros, ma non ho certezze e non posso dare garanzie. Più starò nel circuito e più possibilità ci saranno, è difficile immaginare che non giocherò più in questi due tornei, ma il futuro è un mistero”.

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