di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
01 Set 2017 11:01 - Interviste
Rublev: “Spero che le regole di Milano siano un esperimento isolato”
La conferenza stampa di Andrey Rublev dopo la vittoria con Grigor Dimitrov al secondo turno degli Us Open: " Non desidero un tennis diverso"
di Matteo De Laurentis
Come hai trovato il modo per migliorare il tuo gioco là fuori? Cosa hai imparato?
Intendi in generale?
Si.
Non lo so. Penso che il mio stile di gioco sia sempre di essere aggressivo, avere il mio ritmo, perché penso di averne uno abbastanza buono, che posso tenere e che mi dà la possibilità di competere con molti ottimi giocatori. Ovviamente cerco di lavorare duro per migliorare ogni giorno in tutti gli aspetti in cui dovrei progredire. Questo è l’aspetto più importante e spero di fare sempre meglio, per avere risultati migliori e quindi anche la classifica.
Hai recuperato un break sia nel primo che ne secondo set. Puoi spiegarci cosa è accaduto e come hai trovato il modo di recuperare?
Semplicemente ho cercato di restare concentrato e combattere, anche se ero sotto di un break e, alla fine, sono stato anche un po’ fortunato. Ho fatto alcune buone risposte, alcuni colpi molto vicino alla riga e ho trovato il break. Ho cercato di non mostrare le mie emozioni e lottare, anche se ero in svantaggio. Funziona così. Perché, ad esempio, mezz’ora prima stavo cercando comunque di fare il break, di recuperare, ma non ci sono riuscito. Poi è arrivato. Non sai mai cosa accadrà, no?
Le persone parlano di te da alcuni anni come di un futura star, quest’anno non è ancora accaduto. Quanto è frustrante? Quale è stata la grossa differenza negli ultimi mesi?
Innanzitutto prima ero Junior, il modo in cui lavoravo non era quello di un professionista. Quest’anno tutto è cambiato completamente, tutto il mio team. Da quel momento è cominciato il vero lavoro e sono migliorato come mai era successo prima. Tutto qui.
Cosa hai fatto dopo la vittoria? Le prime due ore?
Niente, sono andato a fare il solito recupero fisico, fitness e cyclette. Poi locker room, bagno di ghiaccio per dieci minuti, doccia, fisioterapista, stretching e ora qui.
Sei nella race per le NextGen Finals di Milano che saranno giocate con regole un po’ diverse. Cosa ne pensi? Hai già giocato qualche set con questo nuovo regolamento?
No, non ancora. A mio parere, l’ho già detto, sarà la stessa cosa. Ma spero che semplicemente vogliano provare qualcosa di nuovo, che lo provino solo lì. Quindi sarà più come giocare delle esibizioni. Spero sia la prima e l’ultima volta e che non cambino le regole nel tennis.