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03 Set 2017 04:00 - Interviste
Il Dolgo furioso
L'ucraino, dopo la netta vittoria su Troicki, in conferenza stampa viene bombardato di domande sul caso scommesse che lo sta travolgendo in questi giorni. E Alex non la prende bene...
di Daniele Rossi
dal nostro inviato a New York
Il pasticciaccio di Winston-Salem sta gettando una brutta ombra su Alexandr Dolgopolov. Per fare una sintesi, nel torneo giocato in North Carolina alcune settimane fa, il match di primo turno fra il giocatore ucraino e il brasiliano Thiago Monteiro è stato posto sotto indagine da parte della Tennis Integrity Unit. Il motivo? Monteiro, numero 113 Atp, ha sconfitto Dolgopolov con un doppio 6-3 in meno di un’ora di gioco. Un risultato anomalo, reso ancora più anomalo dal flusso di giocate pervenuto in favore del giocatore brasiliano, che partiva in teoria nettamente sfavorito. E invece nelle ore prima del match c’è stato un oscillazione di quote imprevisto e imprevedibile, con quella di Dolgopolov che continuava a salire e quella di Monteiro che continua a scendere.
Alcune agenzie di betting hanno chiuse le puntate, facendo accendere inevitabilmente i sospetti.
Dolgopolov a New York sta giocando il suo miglior tennis da tanto tempo e giocherà al quarto turno contro Rafa Nadal. In conferenza stampa però l’attenzione dei media non era rivolta al match vinto agevolmente su Troicki quanto sul fattaccio di Winston-Salem. Inizialmente Alex ha risposto in modo stringato ma cortese alle domande, per poi alzare i toni all’ennesima insistenza:
Sei stato contattato dalla TIU a proposito del match di Winston-Salem?
Sì, appena arrivato qui. Non ero felice di quanto fosse uscito sulla stampa, così ero al primo a volere dare le informazioni per far sì che investighino velocemente.
Ti hanno detto a che punto sono con l’indagine?
Non lo so, non ho chiesto. Mi hanno chiesto alcune informazioni. Questo è quanto.
Ha avuto effetto su di te questa notizia?
Non molto, sto giocando bene, sono in forma. Ovviamente è deludente, ma niente di più. Se la gente vuole scrivere qualcosa, scriva qualcosa. Non posso fermarli.
Nella tua carriera scommettitori ti hanno mai offerto l’opportunità di venderti un match?
Ancora. Hai letto la mia dichiarazione dopo il primo match? Mi fate sempre le stesse domande. Non sono qui per parlare di scommesse. Ho già detto tutto quello che potevo dire e voi continuate a farmi la stessa domanda.
Alcuni di noi lavorano per la televisione…
Leggi cosa ho detto il primo giorno. Sono qui per parlare di tennis, non di scommesse.
Vorremmo solo spiegarti che in alcune stanze non hanno registrato ciò che hai detto.
Allora cercala su internet. Ho fatto una dichiarazione, questo è quanto e non parlerò di questo tutto il giorno.
Con tutto il rispetto, quando ti abbiamo chiesto…
Hai sentito cosa ho appena detto?
Sì e…
Non parlerò più di scommesse. Avete altre domande? Abbiamo finito.
Tu capisci perché…
Hai sentito cosa ho appena detto o no?
Io sono un reporter e vorrei porti la domanda come voglio io.
È a proposito di scommesse? Sì o no?
La mia domanda è…
No. Sì o no?
La domanda è: capisci quanto è importante avere la sensazione per i fan e i media che questo sport sia pulito? Perché il non vendersi le partite è così importante?
Non risponderò più a nessuna domanda a proposito di scommesse.
Dolgopolov dopo il primo match vinto con Struff aveva dichiarato con toni altrettanto accesi che aveva fornito tutte le informazioni possibili alla TIU e che non era stato coinvolto in nessun tipo di ‘match fixing’.