Ha dovuto fare il doppio lavoro Marcos Baghdatis per raggiungere la sua prima finale del 2017, la quattordicesima in totale. Il cipriota, che rimane uno dei giocatori più divertenti del circuito, non era riuscito a terminare il suo match contro Yen-Hsun Lu, interrotto nell’ultimo game ma alla ripresa ha chiuso e si è ripresentato in campo contro Gustavo Pella, uno che non si batte da solo. L’argentino infatti ha vinto un primo set molto duro, nel quale era scappato subito via e subito era stato ripreso, grazie ad una cattiva prestazione in risposta di Marcos, mai capace di mettere in difficoltà Pella. L’argentino ha così sfruttato la distrazione del dodicesimo game e ha incamerato il primo set.
Ma non era certo stanco Baghdatis, che ha cominciato con altro cipiglio il secondo set ed è andato subito sul 4 a 1 pesante. Il cipriota è andato una prima volta a servire per il set sul 5-2 ma ha fallito un set point e ha perso di nuovo il servizio, così ha dovuto riprovarci, stavolta con successo, sul 5-4.
Terzo set ancora più semplice, perché l’andamento è stato identico – break nel primo e nel quinto game, ma stavolta Marcos ha chiuso subito, al primo match point.

Il cipriota, precipitato al numero 113 del ranking ATP,  proverà a vincere il suo quinto titolo ATP – non ci riesce dal 2010 e ha perso le ultime cinque finali – contro Denis Istomin, uno ancora meno abituato di lui a certi appuntamenti. L’uzbeko ha superato a sorpresa Yuchi Sugita, che sembrava aver risolto la pratica vincendo il tiebreak del secondo set. Invece il giapponese ha subìto il break in apertura di terzo set ed è sparito dal campo, lasciando via libera alla quarta finale di Istomin. Il buon Denis ha perso le due precedenti sul cemento, l’ultima risale al febbraio 2013 contro Raonic, per ha vinto le due ultime partite contro il cipriota (2-2 i precedenti) anche se una grazie ad un ritiro di Baghdatis. In ogni caso un vincitore non certo annunciato, ma il 2017 tennistico va così.