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14 Lug 2017 18:51 - Interviste
Cilic: “Vincere qui contro Federer sarà come scalare una montagna”
Le parole di Marin Cilic, finalista a Wimbledon 2017: "Ho già giocato una finale in uno Slam e credo che sarà più facile prepararne un’altra".
di Simone Milioti
Se dovessi indicare una cosa di cui sei orgoglioso che ti è capitata in queste due settimane quale sarebbe, esclusa la finale?
Potrei dire la mia forza mentale, è a livelli molto alti, considerando che entrambi abbiamo giocato un fantastico primo set. Il livello era incredibile per entrambi, poi nel tie-break ero andato avanti per 4-1 e Sam ha giocato pochi ottimi punti. Sono stato un pochino sfortunato, ho perduto quel set. Ma sono riuscito a gestirmi e stare concentrato nei momenti cruciali. Complessivamente direi di aver giocato un match ad un livello molto alto.
Hai vinto lo Us Open, una delle poche sorprese capitate nell’era dei FabFour. Almeno uno di loro vince qui da 14 anni, cosa pensi riguardo a quello che hanno fatto loro qui e la possibilità che hai adesso tu?
Bene, ovviamente loro hanno alzato il livello degli Slam molto in alto, ma qui specialmente. Nessuno degli altri giocatori è riuscito a vincere qui. In definitiva è grandioso per me essere nuovamente in una finale Slam. Sento che il mio livello di tennis è cresciuto non poco nelle ultime settimane e questo mi ha dato molta fiducia in me stesso. Guardo avanti, ho già giocato una finale in uno Slam e credo che sarà più facile prepararne un’altra.
Molti ragazzi come Goran e Feliciano hanno indicato te come uno dei favoriti per il torneo. Hai sempre sentito fosse così? Credi di poter battere chiunque ora, indifferentemente da chi incontrerai in finale?
Ne ero consapevole, molto consapevole di ciò. Tra gli addetti ai lavori si parla in maniera amichevole e positiva sulle mie possibilità di avanzare in tabellone. Questi ultimi due incontri sono stati duri per me, entrambi Gilles e Sam, mi hanno costretto a giocare ad un livello molto alto, ero pronto per questo. Credo di essere pronto per la finale ora.
Jonas ha detto che è veramente impressionato di come tu impari velocemente dalle tue sconfitte, come la sconfitta in finale al Queen’s. Credi sia per questo che ti ritrovi in una finale Slam, perché sei abbastanza umile da capire cosa non andava?
Sono d’accordo, ovviamente è dura quando perdi, ma le sconfitte ti permettono di immaginarti migliore rispetto a quando vinci. Quando vinci tutto è grandioso. Come sai in tutta la mia carriera, specialmente negli ultimi anni, ho sentito che sono maturato con le sconfitte, soprattutto nei tornei importanti. Sento che anche solo parlare dei piccoli dettagli di questi match mi possa aiutare a diventare migliore. Ovviamente usando questo nelle situazioni che mi ricapiteranno.
Potresti incontrare Roger Federer. Puoi parlarci circa le vostre sfide? Chi è lui?
Qui a Wimbledon credo che questo sia il suo campo di casa, un posto dove lui sente di essere il migliore e sa che lui può giocare al meglio. Guardando indietro a 12 mesi fa sono stato ad un punto dal rivincere un match contro di lui. In definitiva credo che se giocherò contro di lui avrei le mie possibilità di vincere. Ma sarà come scalare una montagna, Roger sta giocando forse il miglior tennis della sua carriera al momento, sta avendo una grande stagione, ma io credo di essere pronto.
Hai infranto un record oggi. Il numero più alto di apparizioni qui a Wimbledon prima di raggiungere la finale. Avevi paura che non sarebbe mai successo?
Attualmente non penso a questo, anche prima di vincere lo Us Open sentivo che stavo giocando bene, ma non domandavo a me stesso se sarei mai riuscito a vincere un torneo dello Slam. Dopo quanto è arrivato è stato un gran momento per me.
Nonostante la superficie diversa, battere Federer allo Us Open del 2014 in semifinale ti dà maggior fiducia di poterlo battere di nuovo?
Si, penso di si. Anche solo parlando del match dello scorso anno. Sono in una forma migliore, forse mentalmente più forte, forse ho imparato qualche lezione in più. Ma è una finale, non è mai facile da gestire. Io credo di avere le abilità, di avere un buon gioco e di stare giocando veramente bene durante il torneo.
Torniamo indietro al match dello scorso anno, hai mancato alcuni match point, credi di poter cambiare qualcosa? Un approccio differente? Cosa hai imparato da quel match?
Sai, in quel match io giocai tutto sommato bene. Lo scorso anno ero allenato da Goran, ne abbiamo parlato. Forse nei momenti importanti non ho fatto le scelte migliori sui colpi da giocare, ma ho imparato da ciò. Ma in generale il mio gioco è stato sempre lo stesso, giocai veramente bene.
Uno dei tuoi obbiettivi dichiarati per quest’anno è chiudere nella top5. Se dovessi vincere domenica questo si realizzerebbe. E’ una pressione in più per te o è una motivazione, o semplicemente un altro match da giocare?
No davvero, per me ovviamente sarebbe un gran risultato. E’ il mio obiettivo da raggiungere entro la fine dell’anno, se non dovesse capitare continuerò a inseguirlo, c’è tanta strada ancora.
Chi c’è qui con te? Ti aspetti che arrivi altra gente per la finale? Dove è il tuo trofeo dello Us Open?
Tre dei miei fratelli sono arrivati qui. La mia ragazza anche. Voglio dire persone intime, molto intime. Ovviamente non siamo troppo lontani dalla Croazia, è molto bello. Riguardo al trofeo lo tengo a casa e mi ricorda i bei momenti.