Venus Williams: “Adoro Roma, è una delle mie città preferite”

Venus Williams si racconta dopo la vittoria su Johanna Konta: "Qui perché posso dare ancora tanto. Parigi? Spero di essere brava e fortunata".

Sei a grandissimi livelli da oltre 20 anni, una vittoria come quella di oggi ti motiva sicuramente a continuare. Oltretutto, giochi a Roma da tanti anni.
La motivazione viene da molto prima che si comincino a giocare i tornei, c’è tanto lavoro sia dietro i successi che le brutte performance (ride). Sono qui perché posso ancora dare tanto. Adoro il torneo di Roma, una delle mie città preferite, ecco perché vi partecipo sempre con buoni risultati.

Un’ottima partenza, poi lei ha giocato bene il secondo ma tu hai chiuso dominando. Come ti senti ad aver finito gli ultimi due match in controllo e potenza?
Sono stata soddisfatta di chiudere il primo set con un doppio break. Nel secondo ho avuto le mie opportunità senza concretizzarle. Ho giocato bene i punti cruciali e lei mi ha dato una mano con qualche errore, il che aiuta sempre.

Konta veste “EleVen”, la tua linea di abbigliamento. In questo torneo è capitato di vedere tennisti che indossano lo stesso outfit, della tua linea o anche Nike o Adidas: come giudichi ciò, soprattutto se in campo poi non vengono fuori le individualità?
Può succedere, quando una azienda produce una linea, i giocatori la indossano, ma in fondo non accade così spesso. Personalmente mi piace indossare la mia linea, perché so tutto il lavoro dietro le quinte tra me e lo staff, molto gratificante.

Quest’anno si è parlato molto di come sarà il Roland Garros. Pensi di avere buone chances a Parigi?
Parlarne e giocare è completamente diverso. Quando giochi, nessuno ti regala niente, raramente esistono giochi facili a zero. Cercherò di vincere ogni match, non importa chi avrò davanti, sperando di essere più brava e fortunata.

Ancora una domanda sull’abbigliamento. Se sapessi che vestite uguale, non ti verrebbe da dire alla tua avversaria di scegliere un colore diverso della stessa linea, così da variare?
Beh, non c’è molta gente che veste la mia linea, hanno la loro dotazione e basta. Anch’io non vesto mai uguale, dipende da come mi sento. Ciò succede quando sei il capo, fai quel che vuoi: non è male, entro certi limiti (ride).

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