di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
15 Mag 2017 14:22 - ATP
ATP Roma: del Potro c’è, fuori Dimitrov. Bravo Mayer
Nel primo turno del Masters 1000 di Roma
di Redazione
J. M. del Potro b. [10] G. Dimitrov 3-6 6-2 6-3 (Cristina Pozzoli)
Gran tennis tra Grigor Dimitrov, decima testa di serie degli Internazionali d’Italia e Juan Martin del Potro che è forse oggi, non me ne vogliano tutti gli altri, il giocatore più amato dal pubblico presente sugli spalti, e da quello a casa, quando calca il campo da tennis. Vince Juan Martin in rimonta 3-6 6-2 6-3 in una partita che nessuno vorrebbe vedere al primo turno di un torneo, tanto meno ad un Master 1000. Entrambi amati, l’argentino avanti anni luce a livello umano, aldilà dei Fedriani e Nadaliani, che non riescono a risolvere l’enigma su chi sia il migliore, e il bulgaro che risveglia il ricordo di un giovane Federer. Delpo scatena amore e passione in ogni spettatore anche se il cuore batte altrove. Dall’altra parte della rete però c’è Dimitrov, giocatore dal talento cristallino apprezzato dai più, forse proprio perchè definito “Baby Federer”, appellativo che certo non gradisce e che gli pesa sulle spalle come un macigno. Si parte alla pari, anzi si parte con Dimitrov a salvare due palle break nel primo game. Tutto si sistema e si va avanti alternando fasi di dominio argentino quando si gioca sul suo dritto ad altre in cui il bulgaro incide con quel rovescio da stropicciare gli occhi che non consente repliche. Troppo debole sul lato sinistro Delpo per competere sulla terra con un Dimitrov che non si può battere solo sul ritmo senza il rovescio ad aiutare. Il break per Dimitrov arriva nel sesto game e da lì non ci sono più problemi per il bulgaro che chiude 6-3.
Nel secondo parziale Delpo mette in campo quanto di meglio sa fare e non c’è bisogno di descriverlo, si può facilmente immaginare con un 4-0 in suo vantaggio frutto del dritto a spolverare le righe del campo. Quando tutto sembra facile per l’argentino, Dimitrov si riprende e recupera un break di svantaggio. Seguono alti e bassi da parte di entrambi, Dimitrov rimane in scia ma Juan Martin non cede neanche più una briciola al servizio e si va a prendere il set con un 6-2 chiuso con estremo pressing sul servizio del suo avversario.
Nel terzo parziale iniziano a dominare i servizi ma poi sale il livello del gioco e si assiste ad un punto più spettacolare dell’altro con entrami i giocatori a sfidarsi nel dare il meglio di se stessi in un braccio di ferro in cui nessuno vuole cedere. Per livello di gioco non è un primo turno, potrebbe essere una finale, le palle pesano come macigni e, quando sono sull’orlo del baratro, entrambi inventano colpi da far lasciare chi guarda senza parole. Nell’ottavo game Dimitrov, dopo due ore di gioco di altissimo livello cede il servizio con un doppio fallo. Questo basta a capire tutto e a conseganre ad un fantastico Juan Martin del Potro una vittoria figlia della sua immensa personalità che dedica al suo amato nonno, scomparso da pochi giorni. Peccato perdere Dimitrov al primo turno ma con un del Po così l’uscita di scena ci sta.
[12] T. Berdych b. M. Zverev 7-6(7) 6-4 (Cristina Pozzoli)
Sul Campo Centrale il programma si apre con la vittoria più complicata del previsto di Tomas Berdych, testa di serie numero 12 e numero 13 ATP contro il numero 32, Misha Zverev, battuto 7-6(7) 6-4. Il confronto di stili è evidente fin dai primi scambi e la partita è piacevole: da una parte il ceco a tirar sassate da fondo e dall’altra il edesco a deliziare i palati esigenti sotto rete. Parte Berdych al servizio e i primi game scorrono veloci fino al settimo lunghissimo game nel quale Zverev trova la chiave per mandare in confusione Berdych proponendogli palle senza peso in mezzo al campo sulle quali il ceco non trova appoggio e sbaglia. Continuando ad alternare slice di rovescio ad incrociati stretti di dritto il tedesco si procura quattro palle break sulle quali però l’altro serve prime vincenti intorno ai 206 km/h e con molta fatica riesce a salvarsi. Nel game successivo Berdych inizia a trovare la risposta ed è lui a procurarsi una palla break ma Zverev annulla con il suo classico serve & volley servendo ad uscire da sinistra e piazzando la volèe, dall’altra parte. Zverev si salva ancora alla grande nel decimo game annullando quattro set point con un numero dietro l’altro sotto rete e si arriva al tie-break. Rispettando lo schema che gli permette di giocare alla pari con il numero 13 del mondo, Zverev tiene bene da fondo e continua a fare il cinema a rete salendo 6-5 con un minibreak di vantaggio. Inspiegabilmente, dopo aver fatto una valanga di punti da sinistra con lo schema servizio ad uscire e volèe a campo aperto, il tedesco cambia direzione pizzicando il dritto di Berdych che risponde bene e annulla il set point. Zverev se ne procura un altro ma non riesce a giocarselo perchè è Berdych a servire che poi ritrova pressione da fondo e chiude 9-7.
Nel secondo parziale si gioca molto poco con i servizi a dominare ma è il tedesco ad avere qualche difficoltà in più. Dopo aver incamerato il primo set Berdych gioca più sciolto imponendo un ritmo altissimo agli scambi sui quali Zverev non riesce più a trovare le variazioni che prima avevano destabilizzato il gioco del ceco. Il break per Berdych arriva nel quinto game e poi sta bene attento a non concedere più niente al servizio fino al 6-4 finale.
Altri incontri
Subito grandi rischi per David Goffin, prima testa di serie a non beneficiare del bye al primo turno. Il belga, autore di buoni risultati fin qui nella stagione su terra, lascia per strada il set di apertura a Thomaz Bellucci che però, come spesso gli capita, lascia incompiute le sue opere e, dopo aver ceduto il secondo parziale, nel terzo si distrae nel momento più importante sul 4-4 e servizio regalando game e possibilità di servire per il match a Goffin che non si fa pregare.
Lucas Pouille non riesce a confermare l’exploit dello scorso anno quando da lucky loser si spinse fino alle semifinale e viene eliminato all’esordio da Sam Querrey in un match che, come prevedibile, si gioca rapidamente e quasi esclusivamente al servizio. Querrey si aggiudica il primo parziale nel quale non si è vista nemmeno l’ombra di una palla break e che Pouille avrebbe potuto aggiudicarsi se non avesse sprecato il minibreak di vantaggio nel tie break con il quale si era procurato due set point. Nel secondo parziale il francese accusa il colpo e va sotto 3-0, ha la forza di recuperare lo svantaggio ma ancora una volta quando ha l’occasione di chiudere il set nel tie-break non ne approfitta e saluto il pubblica del foro.
Risultati
V. Troicki b. [WC] S. Napolitano 7-6(2) 6-2
[12] T. Berdych b. M. Zverev 7-6(7) 6-4
[Q] C. Berlocq b. R. Haase 6-3 7-5
F. Mayer b. [Q] T. Monteiro 6-4 6-2
[9] D. Goffin b. [LL] T. Bellucci 6-7(4) 6-3 6-4
R. Harrison vs [LL] J. Donaldson
[Q] J. L. Struff b. B. Tomic 6-7(8) 6-1 6-4
S. Querrey b. [11] L. Pouille 7-6(8) 7-6(10)
[Q] N. Almagro b. [WC] A. Seppi 7-6(6) 6-3
K. Edmund b. J. Sousa 6-3 6-4
J. M. del Potro b. [10] G. Dimitrov 3-6 6-2 6-3
A. Bedene b. [WC] G. Mager 6-7(3) 6-4 3-0 rit.