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25 Apr 2017 09:51 - Interviste
Vinci: “Schiavone un monumento, un peccato non darle la wild-card”
Intervista esclusiva a Roberta Vinci del nostro inviato a Stoccarda. Ecco le sensazioni dell'azzurra in vista della sfida a Maria Sharapova e sulla wild-card non concessa a Francesca Schiavone per Roma.
di Diego Barbiani
Roberta, partiamo dalla domanda più semplice: come stai?
Sto bene, molto. Sono contenta di essere qua, ho un tabellone molto difficile, un primo turno che.. non ne parliamo! Però ci sta.
Sei parte di un evento in ogni caso.
No ma infatti è così. Alla fine è sempre una partita di tennis, non è che stiamo parlando di altro però è un evento bello, un ritorno di una grandissima giocatrice e posso farne parte.
Stai avvertendo questa elettricità?
Sì e devo dire che è molto bello. È una grande campionessa, è ovvio che ci sia questo clamore dietro, però vorrei viverla bene e non come “oddio ho beccato la Sharapova” ma come “ok, vediamo cosa ne viene fuori”. Io mi aspetto una Sharapova in forma, motivata, che ha voglia di rimettersi in gioco e tornare forte. Sarà una partita molto difficile, lei non ha nulla da perdere, io dovrò essere concentrata su tutti i punti perché può avere alti e bassi e quindi cercare di giocare un bel tennis su una superficie molto veloce, una terra diversa dal normale, però è una partita interessante per tutte le persone coinvolte, compresi tutti gli appassionati.
Quando hai saputo che avresti giocato contro di lei come hai reagito?
Era sabato pomeriggio ed ho ricevuto la notifica che avrei giocato contro al mercoledì, la prima cosa che ho detto al mio allenatore è stata: “Bene, ora torniamo a casa, tanto gioco tra 4 giorni!”. Poi vabbè, scherzando c’abbiamo riso su ed abbiamo deciso che era il caso di fare le persone serie e rimanere qui (risata, ndr).
Il tendine come va?
Meglio rispetto a tempo fa. Sto continuando a curarlo ed al momento lo sento andare meglio del passato. Mi sto allenando bene, sto cercando comunque di non sforzarlo più di tanto.
Che cosa pensi delle wild-card date a Sharapova in questo momento in cui rientra dopo una squalifica per doping? Soprattutto qui dove il torneo inizia e lei è ancora fuori per squalifica.
Allora, è una mia idea, ma non sono d’accordo con la questione delle wild-card, sia quella ricevuta qui che negli altri tornei. Lei è una grandissima giocatrice ed io non ho nulla contro di lei, ha pagato per i suoi errori e penso che sarebbe stata in grado di rientrare al top del ranking già dopo pochi eventi. Questa è una mia idea che però sparirà ora che devo pensare al match di mercoledì: niente wild-card, niente di niente… Penserò solo a me stessa, rimanere concentrata punto dopo punto. So che lei è importante per il tennis, per la WTA, per tutto. È una grande giocatrice, grande campionessa, e questa è una mia idea. E mercoledì sarò pronta per affrontarla”.
La wild card di Roma non data a Schiavone ha fatto scattare in tanti una sensazione di ingiustizia. Tu cosa hai pensato?
Sicuramente non darle la wild-card è stato un peccato. Spero ci siano ripensamenti perché la “Schiavo”… è la “Schiavo”. La Schiavone nel tennis è un monumento ed è ancor di più un peccato non darle la wild-card per quello che sembra essere il suo ultimo torneo di Roma, di fronte al suo pubblico, un pubblico che l’ha sempre amata e che la porterà sempre nel cuore. Tra l’altro ora che ha appena vinto un torneo…
Tra l’altro nella stessa settimana in cui si è verificata la vicenda.
Eh ma vedi? È destino. E mi piacerebbe che alla fine gliela dessero. Non so se è possibile, ma spero trovino un modo, un cambiamento.
Vorrei ora passarti una serie di dati che tengo annotati perché vorrei preparare per fine stagione un articolo dove si fa un riepilogo della carriera che tu, Francesca, Flavia e Sara avete avuto, con alcuni numeri che indicano perché voi siete da considerare le nostre “Fab Four”.
Quale di questi ti rende più orgogliosa? Oppure è proprio una questione di traguardi raggiunti in maniera collettiva?
Oh, che bello! No però ora me lo devi spiegare bene e poi ti dico la prima cosa che mi viene in mente.
Questi grafici a forma di torta raggruppano quanti titoli avete collezionato tra ITF e WTA in tutta la carriera, in singolo ed in doppio, più la Fed Cup.
Io dove sono? Qua. Che cosa ho? 30, che cosa indica 30? Ah i titoli in doppio! E 19… i singoli immagino. Comunque io penso che questo quartetto sia incredibile ed una cosa irripetibile per tutti questi risultati che abbiamo ottenuto. Secondo me è nato tutto dalla Schiavone e dal suo successo al Roland Garros. Abbiamo creduto un po’ tutte di essere in grado di emularla e ci siamo riuscite tutte quante. Penso che sia un gruppo va oltre il tennis e questo è stato un fattore che ha fatto emergere tutte noi. Se ti dovessi dire il dato più bello… No aspetta, ma alla fine ne ho più io di tutte? Cioè ho vinto un sacco di doppi ed un sacco di titoli tra WTA ed ITF… più delle altre? Sai che non lo sapevo? No allora è questo che mi colpisce più di tutte: non l’avrei mai detto.
E poi qui alcuni grafici relativi ai best ranking in singolare (il secondo) e doppio (il primo), con tutte voi in grado di raggiungere la top-10 in entrambi i campi, tu numero 1 al mondo in doppio per così tanto tempo.
Che ti devo dire? Abbiamo vinto troppo! Siamo un gruppo straordinario e voglio un bene dell’anima a tutte, ma quello che mi ha colpito è che comunque io ho tanti titoli che non pensavo di superare le altre. Certo, non voglio dire che vincendo di più abbia avuto maggior gloria, perché non posso, però numericamente non pensavo di essere superiore ai risultati delle altre.
Photo credit: Courtney Nguyen