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23 Apr 2017 19:09 - Interviste
Nadal: “Il prossimo passo è Barcellona, non Parigi”
La conferenza stampa di Rafael Nadal dopo la vittoria contro Ramos-Viñolas nella finale di Montecarlo: "Non so se sono al meglio, c'è sempre qualcosa da migliorare".
di Daniele Vallotto
Che cosa significa per te vincere qui 10 volte?
Beh, è incredibile. Vincere 10 volte un torneo prestigioso come Montecarlo, è davvero difficile descrivere come mi sento. Ogni anno è un’emozione diversa. Al tempo stesso, è un momento unico. Forse ho avuto un po’ di fortuna, sono successe un sacco di cose perché vincesse questo decimo titolo. Sono felice di poter ancora giocare a tennis, essere in salute, poter competere in questi bellissimi tornei. Sono contento di averne vinto un altro. È un giorno molto importante della mia carriera.
Ramos ha detto che stai giocando al tuo meglio. Pensi di poter migliorare?
Non lo so. Sono felice di come sto giocando. Ma è ovvio che c’è sempre qualcosa da migliorare. Se devo essere onesto, oggi ho giocato alla grande al servizio. Il rovescio l’ho colpito bene tutta la settimama. Il dritto è migliorato giorno dopo giorno. Per cui posso ritenermi soddisfatto. È motivante avere l’obiettivo di giocare sempre meglio. Penso di essere sulla strada giusta e vincere altre partite. Questa è la cosa importante.
Hanno fatto vedere le foto di tutte le tue vittorie. Ad alcunte ti sei messo a ridere. Che cosa ricordi, per esempio, della tua prima vittoria qui, dodici anni fa?
Veh, la prima qui è stata molto speciale. Il primo Masters 1000, che allora era Mssters Series, in un torneo che per me è sempre stato speciale. Quand’ero bambino, ho sempre voluto giocare a Montecarlo. In Spagna lo consideriamo un torneo molto imporante, uno dei migliori Masters 1000. Il fatto è che fin dalla prima volta qui, nel 2003, ho avuto delle sensazioni positive. Vincere nel 2005 contro Coria è stato uno dei momenti più incredibile. Fu una finale difficile, ma anche la semifinale contro Richard [Gasquet] non fu semplice. Un match molto tosto, al terzo. Ci sono dei momenti che sono più importanti degli altri. È ovvio che il primo titolo sulla terra battuta fa la differenza. Dopo quella vittoria sapevo che potevo vincere ancora, a Barcellona, a Roma e infine al Roland Garros.
Che sensazioni hai nel giocare nello Stadio Rafael Nadal di Barcellona?
Devo ringraziare l’organizzazione. Me l’hanno chiesto un paio di mesi fa, ovviamente ero felicissimo. Il torneo di Barcellona, per i tennisti spagnoli, è un evento speciale. Penso sia uno dei principali, perché è un torneo storico, con molta tradizione. L’hanno giocato per tanti anni, tanti grandi giocatori sono stati lì. E si gioca in un vero tennis club. Come qui, un vero club di tennis. Quando giochi in un posto dove non si gioca soltanto quella settimana, o quelle due settimane, è sempre un po’ più speciale. Si respira tennis, no? Quella tradizione penso che renda il torneo un po’ più importante. È per questo che penso sia importante saper coniugare tornei storici e tradizionali con show nuovi e nuovi stadi. Renderà il nostro sport sempre più importante. Che ci sia il mio nome sul campo centrale di Barcellona è qualcosa di speciale. Posso solo ringraziare il club per questo riconoscimento.
Hai vinto 10 volte a Montecarlo e ora i tuoi tifosi vogliono 10 vittorie anche al Roland Garros. È anche per te il prossimo passo?
Ovviamente lo voglio anche io.
Il Roland Garros è speciale per te.
Il prossimo passo non è il Roland Garros. Il prossimo passo è Barcellona. Questa è la verità. Oggi è stato un buon inizio per la stagione sulla terra battuta. Ma non considero Montecarlo, Barcellona, Roma e Madrid come una preparazione per un torneo. Sono tornei importanti di per sé. Il Roland Garros arriva alla fine. È un torneo molto importante. Non pensare che io sia felice di aver vinto oggi perché questo mi dà più chance di vincere il Roland Garros. Oggi sono contento perché ho vinto un torneo importante. Questo è quello che conta. La prossima settimana giocherò un altro torneo importante, a casa mia. E poi giocherò ancora in casa, a Madrid. È difficile pensare al Roland Garros ora. Se farò le cose nel modo giusto prima del Roland Garros, probabilmente arriverò ben preparato. Ma manca ancora qualche settimana. Ci sono tanti avversari da affrontare, tanti match da giocare. Ogni torneo in questa parte di stagione è molto speciale, per me. Mi voglio godere ogni giorno.