di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
18 Mar 2017 20:24 - ATP
Indian Wells, uomini: Wawrinka cinico, è lui il primo finalista
Tutto molto semplice per Stan Wawrinka contro Pablo Carreno Busta. Per la prima volta in carriera lo svizzero è in finale al Master 1000 di Indian Wells.
di Diego Barbiani
[3] S. Wawrinka b. [21] P. Carreno Busta 6-3 6-2 (da Indian Wells, Diego Barbiani)
La prima semifinale della carriera in un Master 1000 per Pablo Carreno Busta è durata poco più di un’ora. La potenza e la maggior esperienza di Stan Wawrinka hanno segnato un solco troppo grande per il numero 21 del seeding, che potrà comunque consolarsi lunedì prossimo vedendo il proprio nome inserito nella top-20 del ranking mondiale ATP per la prima volta.
Per Wawrinka è stata una giornata di totale controllo, con zero palle break concesse durante tutto l’arco dell’incontro ed aver messo la freccia nei momenti decisivi. Molto tranquillo sia come ritmo di gioco che come livello di aggressività fino al 3-3. Il primo compito era tenere l’avversario lontano da situazioni scomode: come detto, mai Carreno Busta è arrivato a 40-40 o a palla break e dopo aver tenuto il settimo game ha deciso di alzare, notevolmente, i giri del proprio motore.
In due game ha vinto 8 punti contro 1, accelerando con maggiore prepotenza sia dal lato del dritto che da quello del rovescio ed innalzando anche la solidità difensiva. Molto più avanti nel campo oggi rispetto al match contro Dominic Thiem, il che si può tradurre in maggiore pericolosità in tutte le fasi di gioco. Carreno Busta colpiva cercando di mandarlo in difficoltà, lui non cedeva di mezzo centimetro. Alla fine, la botta a chiudere il punto. Sembrava tutto così sbilanciato in suo favore, in realtà non era altro che la differenza tra un giocatore numero 3 del mondo, abituato a certi livelli, contro un giocatore giunto in questa posizione meritando ogni vittoria ma avendo di fronte Peter Gojowczyk, Dusan Lajovic e Pablo Cuevas, più un walkover (Roberto Bautista Agut, la testa di serie più alta che avrebbe potuto affrontare) ed un bye all’esordio. Tutti metterebbero la firma per avere un percorso simile. Bravo lui a non farsi scappare l’occasione, ma per fronteggiare i migliori la strada è ancora molto lunga.