Interviste

Fabio Fognini: “Non mi interessa come stava Kei, non fate come la stampa italiana”

Nel passato, hai apertamente elogiato il gioco di Roger Federer. Cosa significherebbe per te affrontarlo eventualmente in finale? C’è anche chi dice che potresti vincere, qui come in altri Masters o addirittura un Major.
Mi piacerebbe incontrare Roger, ma al momento sono solo felice per la vittoria e la mia performance, è come un sogno. Finora ho giocato un grande torneo, sentendomi bene dentro e fuori dal campo. Il prossimo match contro Rafa sarà durissimo, mi concentrerò sul mio gioco e cercherò di dare il meglio. Non penso ancora alla vittoria finale, sicuramente fa piacere sentire certe cose ma so che devo ancora lavorare duramente per arrivarci.

Oggi si è intuito come Key non fosse al top fisicamente…
Non credo, non mi interessa, non fate congetture come la stampa italiana. Dall’inizio mi sentivo carico e giocavo bene. Certo, sapevo che nel match precedente aveva chiamato il MTO credo per il ginocchio. Oggi ha sbagliato molti dritti a metà del primo set, credo per un dolore al polso. Le condizioni climatiche qui sono completamente diverse da Indian Wells.

Il prossimo avversario sarà Rafa che dici a riguardo?
Non importa chi sarà. Tutti conoscono Rafa, nulla da aggiungere.

La prossima paternità come sta influenzando la tua carriera, ti motiva o ti frena?
Sicuramente mi motiva, anche se sono via da casa da 60 giorni e non è facile. Da San Paolo volevo tornare a casa, non ero sicuro di giocare a Indian Wells. Ho chiamato Flavia, ero pronto a tornare perché lei in questo momento ha la precedenza, anche se mi sentivo sempre più in forma. Dopo Miami vedrò dove giocare, dipende da come starà Flavia, quanti tornei disputare sulla terra, poi c’è anche la Coppa Davis.

Tutte le tue vittorie sono arrivate su terra rossa. Cosa pensi delle superfici veloci?
Mi piace questa superficie, qui nel 2014 sono arrivato al quarto turno, idem quest’anno agli Australian Open e a Indian Wells. Nel 2015 agli US Open ho battuto Rafa al terzo turno, quindi mi sento bene. Certamente questo a Miami è uno dei migliori risultati della mia carriera

Carlo Rosati

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