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17 Gen 2017 14:00 - Interviste
Haas è ai saluti: “Sono stati i miei ultimi Australian Open”
La conferenza stampa di Tommy Haas agli Australian Open, dopo il ritiro contro Benoit Paire: "Sono tornato per mia figlia, ma soprattutto per me".
di Aldo Cutaia
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Cosa pensi del match di oggi, il primo dopo un lungo stop?
È stata una grande emozione e ovviamente sono felice di essere di nuovo in campo. Non è facile però, fisicamente e mentalmente, rientrare dopo un’assenza come la mia. Ovviamente giocare qui un’ultima volta era il mio obiettivo e sono contento di esserci riuscito. Sono molto orgoglioso di me stesso per essere tornato ancora, dopo l’ultima operazione al piede. Durante la partita, ho pensato di star giocando un buon tennis, ma non liberamente come avrei voluto. Un conto è allenarsi, ben altro è giocare un match vero. Ho bisogno di tante altre partite come questa.
Cosa ti fa tornare sempre in campo, nonostante gli infortuni e il tempo?
Ci sono tanti motivi, ma non abbiamo tutta la notte per parlane. Voglio comunque smettere ai miei termini. Ciò è molto importante per me come tennista, come lo è anche giocare ancora questo Slam, che significa molto per me. Un’altra grande motivazione è mia figlia di 6 anni. Mi piacerebbe tantissimo vederla seduta nel mio box per i prossimi mesi a guardare il suo papà giocare a tennis, in modo da poterselo ricordare in futuro. Ma la ragione principale è per me. Sono stato gli ultimi tre anni fuori per varie operazioni e mi rendo conto di voler ancora provarci.
Non sarebbe meglio riprovare in un torneo al meglio dei tre set?
Si probabilmente è vero e un rientro del genere, in uno Slam, non è stata esattamente la mossa più furba da fare. Ma stiamo parlando di uno Slam e gli Australian Open 2018 sono davvero troppo lontani per me. Non mi pento di averlo fatto.
Qual è il tuo programma adesso? Devi anche preparare Indian Wells, in qualità di direttore.
Credo che in questo momento, tutti me lo vogliano chiedere. Tanto per fare chiarezza, non giocherò Indian Wells. Probabilmente Delray Beach e forse Memphis la settimana prima. Ho giocato bene là, in carriera. Parteciperò alle qualificazioni da qualche parte, ma non ho ancora le idee chiare. Vivrò settimana per settimana.