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16 Gen 2017 09:43 - Interviste
Murray: “Ho giocato male, ma all’inizio è normale essere appesantiti”
La conferenza stampa agli Australian Open di Andy Murray dopo la vittoria al primo turno su Marchenko: "Non sono soddisfatto di come ho giocato".
di Francesca Padoin
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Dacci il tuo giudizio sul match.
Non penso sia stata una delle mie partite migliori ad essere onesto. Sai, le condizioni erano abbastanza diverse da quelle incontrate durante l’allenamento. La scorsa settimana il tempo era abbastanza bello, è stato nuvoloso per un po’ di giorni. La temperatura nel campo era molto più bassa. Quando è così la palla rimbalza un po’ meno ed è un po’ più facile controllarla. Sono stato un poco falloso per questo motivo. E sì, non ho servito neanche molto bene. E così mi sono trovato a dover combattere anche nei miei turni di servizio. Non è stato semplice. Forse non mi sono mosso bene. La palla era più veloce e non sono soddisfatto dei miei tempi di reazione. Ma credo sia normale sentirsi appesantito al primo turno anche per la tensione stessa.
Posso chiederti cosa non andava con la bottiglia nel primo set? Sembravi non esser sicuro se bere o meno da quella.
Quella bottiglia è qui, posso vederla ora ma non sapevo quanto grande fosse, se da un litro o da 600ml. Io so quanto devo bere con una data temperatura e siccome non sapevo quanto liquido contenesse non sapevo quanto berne. Ancora non riesco a focalizzarla in campo ma ora sì…è da un litro(sorride).
Ci sono solo cose positive nell’essere numero uno o ci sono lati nascosti?
No, cioè è fantastico. Penso questo perché mi ci è voluto tanto per arrivare a questo risultato ed ora voglio solo cercare di rimanere in questa posizione il più possibile e mi sento maturo per questo. Forse se mi fosse accaduto quando ero più giovane avrei sentito la pressione, la responsabilità ma ora che sono più vecchio e maturo è semplicemente fantastico.
La tua ascesa nel corso degli anni è stata incredibile. Hai detto di essere stato spinto in questo dai tuoi avversari. Puoi dirci come hai portato a compimento questa fantastica crescita?
Sì, ci sono stati pochi periodi nella mia carriera che sono stati importanti. Uno è stato quando ho perso la finale di Wimbledon contro Roger. Ho parlato un sacco di come ero turbato dopo quel match. Avevo anche detto che dovevo accettare il fatto che non avrei mai vinto uno Slam, ma che avrei fatto tutto ciò che potevo per dare a me stesso la possibilità di poterlo fare. Io credo di aver imparato dalle persone intorno a me e dalle mie sconfitte. Non è facile perdere nelle tue prime 4 finali Slam. È dura. Hai un sacco di domande irrisolte nella mia testa. Ho solo continuato a lavorare cercando un modo di migliorare. Sentivo di avere un buon team attorno a me. Ho avuto diversi coaches e probabilmente ho imparato qualcosa da ognuno che mi ha aiutato a migliorare. Quindi sì è stata dura ma mi sono divertito. Devo solo cercare di imparare da ogni singola occasione.
Hai Rublev nel prossimo match. Sarà difficile prepararsi per affrontare con uno che ha frequentato poco i grandi circuiti?
Di Rublev so molto poco. Non ci ho mai giocato contro né palleggiato ma l’ho visto giocare. Lui è un gran colpitore, sempre aggressivo. L’ho visto giocare un paio di anni fa contro Youzhny. Penso sia molto forte, pulito nei gesti, un giocatore che va a prendersi il punto. Ovviamente guardarlo in Tv è molto diverso che giocarci contro ma cercherò di osservare il suo gioco in questi due giorni e sperabilmente costruire una buona strategia.