Ex numero 5 del mondo, con un best ranking raggiunto a fine 2014, e precipitata poi per due anni ai margini delle prime 50 del ranking, Eugenie Bouchard non sembra risentire della situazione e dopo aver preso una lunga pausa dal tennis a fine 2016, fatto che ha sollevato diverse domande e critiche sul suo futuro, è ripartita da Tomas Hogstedt (già accanto a lei ad inizio 2016) e dall’Australia, in un mese dove difende il 20% dei punti ottenuti nella scorsa stagione ma che le ha sempre detto piuttosto bene.
Il “The Sydney Morning Herald” riporta alcune frasi della nativa di Montreal che sembrano rispecchiare la sua volontà nel vedersi ancora tra le primissime giocatrici del mondo.
Sulle colleghe…
“Non sono qui per farmi delle amicizie con le altre colleghe. Ho un atteggiamento amichevole con loro, ma non considero nessuna di loro come una vera grande amica. Preferisco concentrarmi sul mio lavoro quando sono nel tour. È un sacrificio importante, ma per i suoi benefici ne vale la pena. Nessuna ventiduenne che conosco ha le mie capacità, nessuna che abbia raggiunto i miei risultati. Con grandi sacrifici si raggiungono grandi risultati”.
… e la carriera.
“Se la mia carriera dovesse terminare domani, sarei comunque felicissima. Chiaro, vorrei che la mia carriera possa durare altri dieci anni e voglio riuscire a raggiungere i miei obiettivi, ma la vita è speciale rispetto alle altre comuni ragazze della mia età. Anche se non dovessi vincere più alcun match in carriera, solo per l’esperienza avuta ne sarebbe valsa la pena”.
Sui servizi fotografici…
“Che c’è di male? Se tu potessi avere i risultati che ho avuto io – ora non ne sto avendo, ma in passato ne ho avuti – cosa ci sarebbe di sbagliato? Avere risultati ed essere conosciuta in tutto il mondo al di fuori del tennis grazie a servizi fotografici, essere nelle riviste, per me è giusto prendere un vantaggio di tutte le occasioni che si hanno grazie al duro lavoro che c’è dietro a tutto”.
… e le critiche ricevute.
“Le persone sono gelose, ma bisogna vedere questo come un complimento. Avere tutti questi che ti odiano, vuol dire che sei diventato qualcuno nel mondo di oggi. Come per le altre ragazze nel tour, cerco di rimanere nella mia bolla e fare le cose che faccio sempre. Ma non permetto che quello che la gente pensa o dica di me possa influenzarmi. Il tennis rimane la mia priorità numero 1. Le persone dicono che io faccia troppi servizi fotografici, in realtà ci sono giocatrici che ne fanno molti più di me. Sono io però che ricevo tutte le critiche e l’odio. Le persone arrivano facilmente all’odio, non importa per cosa”.
Alcune critiche, però, sfociano anche nelle minacce: “Ci sono stati alcune persone che mi hanno mandato minacce di morte. Questo è parte del gioco, per fortuna la maggior parte di loro mi supportano in ogni situazione. Non sopporto questo odio ingiustificato e privo di essere. Per esempio: mi alleno sei ore al giorno, alla sera vado al cinema con gli amici. Che cosa metto sui profili social? Le foto del cinema, perché sono la cosa più bella della giornata. Faccio qualcosa di diverso e mi scrivono: “Perché non sei ad allenarti?”. Sono stata sei ore ad allenarmi, oggi, ma questo non lo mostrerò a nessuno di voi.
Sul fatto di essere considerata uno dei simboli più glamour del tennis
“Non è una distrazione. Non è per questo che non ho più avuto risultati dopo Wimbledon 2014. Sono state piuttosto le attese delle persone e le distrazioni: da lì in poi se avessi vinto sarebbe stata una cosa normale, se avessi perso un disastro. Cerco di non leggere cose che riguardano la mia persona, ma ogni tanto devo affrontarle in sala stampa quando la gente chiede se mi concentro troppo sui servizi fotografici o se mi son sentita agitata per aver perso 4 game di fila. Questo mi ha messo tanta pressione ed avere questo target da rispettare ha fatto sì che il mio 2015 fosse un disastro. Ora sono scesa nel ranking, eppure il target è rimasto: è la mia vita, ed io la abbraccio in pieno”.
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