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16 Gen 2017 07:32 - Australian Open
Australian Open: Italia, falsa partenza. Subito fuori Vinci, Vanni e Schiavone
Coco Vandeweghe, nonostante un malore nel secondo set, supera Roberta Vinci. Luca Vanni si ritira dopo un set contro Tomas Berdych. Schiavone cede a Boserup.
di Redazione
C. Vandeweghe b. [15] R. Vinci 6-1 7-6(3) (Ciro Battifarano)
Finisce subito l’avventura australiana di Roberta Vinci, eliminata in due set da Coco Vandeweghe. Un esordio difficile già sulla carta, una delle prime giocatrici non testa di serie e che Roberta aveva dimostrato di soffrire negli ultimi due precedenti. Un ottimo servizio, una pesantezza di palla ed un dritto da ferma che fa i buchi in campo che non lasciano il tempo a Roberta di fare il suo gioco.
Il primo set vola via in poco più di venti minuti, con la statunitense che riesce a giocare sempre con i piedi in campo, togliendo ulteriore tempo e spazio ad una Vinci che non trova soluzioni. Nel secondo parziale Vinci si concentra in primis sul suo servizio. Riesce così a restare attaccata al match e sul due pari, complici anche tre doppi falli dell’avversaria, Roberta trova la prima palla break dell’incontro che trasforma tenendo inchiodata Vandeweghe a fondo campo. Un urlo liberatorio da parte della tarantina anche se Roberta non senza fatica mantiene il break. Dall’altra parte l’avversaria ha perso sicurezza e cerca di accorciare gli scambi al massimo e nel suo successivo turno di battuta è ancora in difficoltà, fino a quando si ritira a bordo campo e resta piegata per qualche istante a vomitare. Arriva prima il fisioterapista e viene poi chiamato il medico.
Vandeweghe in qualche modo si riprende e decide di tornare in campo. Tiene il turno di battuta che era stato interrotto, sempre cercando la massima rapidità nello scambio. Vinci invece deve essersi lasciata distrarre o innervosire da quanto accaduto e con due errori grossolani cede il break di vantaggio: più colpa sua che merito dell’avversaria. Quattro pari e tutto da rifare. La statunitense ora riesce a tenere i suoi turni di battuta e Vinci, al servizio per restare nel set, fa altrettanto e porta il match al tie-break.
L’equilibrio si rompe nel sesto punto quando la statunitense si sposta sul dritto in risposta e dopo aver cambiato campo raddoppia il minibreak grazie ad un rovescio di Roberta che si ferma sulla rete. Vandeweghe adesso forza tutto: un doppio fallo ed un ace che le danno tre match point. Sufficiente il primo, con Roberta che soccombe all’ennesimo dritto vincente dell’avversaria.
[10] T. Berdych b. [Q] L. Vanni 6-1 rit. (Cristina Pozzoli)
Dura solo mezz’ora la partita di Luca Vanni costretto al ritiro contro Tomas Berdych, testa di serie numero 10 del seeding, a causa di un problema inguinale sorto in seguito ad un tentativo di recupero su una palla giocata a metà campo da Berdych. Anche se il match con Berdych era proibitivo per Vanni dispiace che abbia dovuto chiudere la sua avventura australiana con un infortunio dopo aver ottenuto la qualificazione al tabellone principale, la terza in carriera in una prova del Grande Slam dopo quella del Roland Garros nel 2015 e a Wimbledon, sempre nello stesso anno, come lucky loser. Tomas Berdych passa così, praticamente senza giocare, al secondo turno dove incontrerà lo statunitense Ryan Harrison, che ha vinto in 3 set contro il francese Nicolas Mahut, avversario decisamente abbordabile per il ceco che, in caso di vittoria, al terzo turno dovrebbe trovare Roger Federer nella rivincita dei quarti di finale dello scorso anno vinta dallo svizzero in tre set.
In conferenza stampa l’aretino ha spiegato: “Sul 4-1 nel primo set, 40-40 ho fatto un passante in allungo lungolinea, lui ha giocato la voleè incrociata, io pensavo che andasse più lunga ed invece me la sono trovata al corpo ed ho fatto un movimento che mi ha fatto male all’adduttore. Poi ho vinto il punto, perché l’ho passato, ma in quel cambio di direzione ho sentito tirare e dal punto successivo lui mi ha tirato un po’ in incrociato ed io non sono neppure riuscito a partire. Sono stato dal dottore ed alle 18:45 (qui sono le 16:45) farò l’ecografia per vedere cosa c’è. Ovvio che mi sarebbe piaciuto continuare a giocare, anche se l’avversario era tra i più difficili da affrontare, però in 600 e più partite mi sarò ritirato 5 volte, forse, e ci credevo: non dico che pensavo di vincere, ma avevo fiducia nel mio gioco e speravo di fare bene”. Per il futuro, Vanni ha detto: “Ora vediamo cosa succede, il mio prossimo torneo è tra 2 settimane, non c’è qualcosa di strappato però non sono ancora in grado di decidere”.
[Q] J. Boserup b. F. Schiavone 6-2 6-4 (Daniele Vitelli)
Francesca Schiavone saluta lo Slam Australiano, che l’ha vista protagonista nel corso degli anni di match memorabili come l’interminabile sfida vinta contro Svetlana Kuznetsova nel 2011, con una sconfitta al primo turno per mano di Julia Boserup, venticinquenne californiana, attualmente classificata oltre la posizione numero 100 del ranking e passata attraverso le qualificazioni. Francesca ha, infatti, dichiarato in un’intervista durante il torneo di Hobart che questa sarà la sua ultima stagione nel circuito.
Match con qualche rimpianto per la Schiavone, apparsa lenta in fase di risposta alla prima di servizio, molto efficace, della sua avversaria. Dal canto suo Francesca non riusciva a essere incisiva con questo fondamentale e andava spesso in difficoltà, soprattutto negli scambi dalla parte del diritto. Subìto il break nel primo game del match, la vincitrice del Roland Garros 2010 concedeva nuovamente il vantaggio nel settimo game, per il 62 conclusivo. Più equilibrato il secondo parziale, che vedeva una situazione di sostanziale equilibrio fino al 3 pari quando, però, Francesca commetteva un sanguinoso errore di diritto sulla seconda delle due palle break concesse nel game. Un piccolo sussulto solo nel finale, con la Boserup intenta a servire per il match. Qui, complice la tensione, l’americana inanellava due doppi falli, che permettevano all’italiana di giocarsi le uniche palle break dell’incontro. I due gratuiti commessi su questi due punti mettevano sostanzialmente la parola fine all’avventura australiana dell’inossidabile tennista milanese.
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