ATP Shanghai: Zverev perde la testa e butta la partita, Tsonga ringrazia e vola ai quarti

TENNIS – Di Diego Barbiani

SHANGHAI. Non siamo ai livelli di quanto Nick Kyrgios ha saputo offrire ieri, ma anche l’altro grande teenager che il tennis maschile può offrire al giorno d’oggi ha dimostrato tanta immaturità e poca freddezza nei momenti chiave, perdendo 6-7(4) 6-2 7-5 contro Jo Wiilfried Tsonga negli ottavi di finale del Master 1000 di Shanghai.

Vanificate, anche in questo caso, le belle prestazioni che hanno preceduto questo incontro: la vittoria estremamente agevole contro John Isner e la bella affermazione in rimonta contro Marin Cilic. Il tedesco è forte, le potenzialità sono sempre molto evidenti così come i margini di crescita nel gioco al volo (guardasi lo smash semplicemente disastroso con cui ha ceduto il break di vantaggio nel set decisivo), ma certi atteggiamenti sono da migliorare o si rischia, come spesso capita, che l’enorme talento donato da madre natura possa non essere sfruttato a pieno. Quattro racchette spaccate, numerose circostanze in cui ha avuto la tentazione di scagliarla a terra finché le ultime barriere inibitorie non si sono rotte ed ha cominciato un piccolo “show” distruggendone prima una, poi accanendosi con ancora più rabbia e ferocia sulla seconda, tirata fuori dal borsone proprio per essere distrutta in vari pezzi. 

Tsonga, il veterano tra i due protagonisti in campo, non ha potuto far altro che ringraziare e tirare un enorme sospiro di sollievo, perché sotto 1-4 nel set decisivo le cose sembravano ormai del tutto compromesse, nonostante il break di vantaggio fosse solo uno e, come si è visto nel primo parziale, il tedesco nei momenti di pressione può ancora concedere qualcosa. 

Fino al 5-4 nel primo set, Zverev al servizio era ingiocabile. Le solite “sberle” ad oltre 210 chilometri orari, grande solidità da fondo e capacità di tenere uno Tsonga mai in partita ben dietro la linea di fondo. Poi qualche pasticcio di troppo, un po’ di difficoltà al servizio, ed ecco arrivare l’inatteso aggancio. Lo Zverev dei primi 9 game non si è più rivisto fino all’inizio del set decisivo, ma con bravura era comunque riuscito a prendersi il primo parziale al tie-break. Nel secondo parziale è uscito proprio dal match, con un primo game perso da 40-0 e dove ha commesso 3 doppi falli ed un successivo momento in cui cercando di recuperare uno smash impossibile da rigiocare del francese è ricaduto sulla postazione del giudice di linea provocandosi una brutta abrasione tra tibia e caviglia. 

Ad inizio del parziale decisivo, salvatosi da 15-40 soprattutto grazie al rovescio, ha poi operato il break sul 2-1. Una fase, quella, dove Tsonga si ostinava ad attaccare col dritto inside out, pizzicando il rovescio del tedesco da cui uscivano colpi di grande, grandissima qualità: passanti da 3 metri fuori dal campo, angoli stretti e colpi nelle stringhe mentre il transalpino cercava la via della rete. Il servizio, poi, sembrava tornato quello dei primi turni di battuta del match. 

Eravamo però ben lontani dalla conclusione, e dunque il primo momento di black-out: sul 4-2 due errori banali lo hanno portato a dover fronteggiare una palla break, uno smash da mani nei capelli ha dilapidato tutto quanto aveva fatto fino a lì. Il game sul 5-4 non è stato giocato benissimo, ma ancor peggio quello sul 5-5 dove a venir meno è stato il dritto, con Tsonga finalmente aggressivo da quel lato. Sulla palla berak il tedesco ha giocato solo sul rovescio dell’avversario, alle volte un po’ troppo centrale, altre cercando di aprire l’angolo. Non ha mai inciso in maniera determinante e l’altro era sempre riuscito ad arrivare sulla palla, rigiocandola, finché non ha avuto la chance per girare il punto e prendere il controllo col dritto. Tempo 2 colpi e il dritto di Zverev, in ritardo, si fermava a metà rete. Perso quel game, è volata la prima racchetta e sono arrivati i primi fischi. Distrutta, è arrivato il turno della seconda, ridotta come peggio non si potrebbe.

Al servizio per il match, Tsonga ha comunque avuto bisogno di recuperare da 0-40. Tre ottime prime l’hanno aiutato considerevolmente, poi ha sempre inciso col dritto. Al prossimo turno, uno tra Viktor Troicki e Roberto Bautista Agut. 

 

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