di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
12 Ott 2016 08:14 - ATP
ATP Shanghai – Raonic è un Everest per Lorenzi: eliminato l'ultimo azzurro, il canadese vola agli ottavi
di Redazione
TENNIS – ATP
SHANGHAI. Poco da dire, soprattutto poco da fare. Per Paolo Lorenzi non c’è stata tanta partita contro Milos Raonic, vincitore per 6-2 6-4 e che avanza agli ottavi di finale dell’ATP Master 1000 di Shanghai.
L’ennesima prova straripante di un giocatore che ad oggi non è più da considerare come un semplice battitore, perché prima Ivan Ljubicic (coi consigli “dall’alto” di Riccardo Piatti) e poi solamente con Piatti, è diventato un giocatore a tratti straripante. Poi, chiaramente, se trova un break di vantaggio fin dalle primissime battute dell’incontro il Monte Bianco da scalare, per il toscano, diventa una catena dell’Hymalaia da affrontare con una sola bombola d’ossigeno. Perfetto con gli spostamenti, soprattutto con la reattività nei piedi che gli hanno permesso di essere sempre in equilibrio ed in una posizione tale da permettergli di spingere su quasi tutti i colpi che l’avversario oggi gli proponeva.
Nel primo set il break che ha spezzato l’equilibrio è arrivato subito, nel primo turno di battuta, con un doppio fallo crudele sul 40-30 e la palla che poteva quantomeno farlo partire non in affanno. Diversamente sarebbero cambiate le cose, alla lunga, ma fin dal primo turno di battuta Raonic ha potuto avvalersi di un vantaggio già importante, soprattutto se può disporre di un servizio così potente ed efficace. Per di più, pur giocando dei colpi di inizio gioco senza forzare più di tanto, sapeva sempre come gestire lo scambio: con pazienza, precisione ed anche varietà, perché anche quando Lorenzi cercava di muoverlo poteva di colpo dare l’accelerata definitiva e chiudere il punto, oppure in fase di attacco decidere se spingere o se giocare traiettorie strette.
Non c’è stata partita, se non quella scomodissima di rincorrere fino alla fine alla ricerca di una possibilità sempre più remota di riaprire i conti. E se nell’unico game di tutto l’incontro in cui Raonic ha concesso più di un punto, a metà del secondo set, si ritrova sul 30-30 a dover servire una seconda, e gioca un ace stretto seguito da un nuovo servizio vincente al centro, c’è veramente poco da fare. Agli ottavi di finale avrà Jack Sock, impostosi 6-3 4-6 6-4 ai danni di Feliciano Lopez.