di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TENNIS – ATP
PECHINO. Andy Murray è il nuovo campione del torneo ATP 500 di Pechino, conquistato battendo 6-4 7-6(2) Grigor Dimitrov al termine di un match dominato quasi per intero.
E’ il quarantesimo titolo in carriera per lo scozzese, il quinto in stagione dopo Roma, Queens’, Wimbledon e le olimpiadi di Rio de Janeiro. Quasi 2 ore di match, come detto, sempre a fare gara di testa contro un bulgaro che è partito subito sotto di un break, dato che ha condizionato tutto il primo parziale.
In certi frangenti, specialmente nella seconda parte di quel set, era abbastanza evidente come negli scambi da fondo per Dimitrov non ci fosse tanta speranza: a fare a gara di solidità, contro un maestro come Murray, non può che uscirne col punto perso. Allora doveva inventarsi qualcosa, il che voleva dire essere più proposito o usare maggiormente il back di rovescio per mischiare un po’ le carte. Il n.2 del mondo non ha comunque mai corso rischi, anzi è stato più vicino ad un secondo break di vantaggio (sul 4-2) che a cedere il proprio turno di battuta.
Nel secondo parziale la partita si è fatta più interessante, seppur Dimitrov sul 2-2 cedeva un nuovo turno di servizio complici alcuni pasticci di dritto. Stava cercando di accorciare gli scambi, spingere di più, ma i risultati alla fine erano abbastanza simili al set precedente. Sul 5-4, però, quando Murray è passato al servizio per chiudere il match, ha vinto i primi 2 punti capovolgendo un po’ il copione del match e mostrandosi lui quello capace di scambiare fino ad oltre i 40 colpi senza cedere. Lo scozzese è andato un po’ in confusione e si è fatto riagganciare, trovandosi poi a servire per salvare il set. Ritrovata la lucidità, si è trascinato fino al tie-break dove anche lì ha sempre avuto il pallino del gioco in mano e nonostante 2 minibreak ceduti (gli unici 2 punti del bulgaro, va detto) ha saputo chiudere abbastanza agevolmente.
Successo molto interessante in ottica ATP Race, la classifica che tiene conto dei risultati del 2016: con questo risultato Murray, sempre secondo, si porta ad 8695 punti, 1555 in meno di Novak Djokovic, al comando. Con 2 Master 1000 da giocare ed ancora una settimana dedicata ai torneo ATP 5000 (Vienna e Basilea in contemporanea), più le ATP Finals, la corsa potrebbe essere ancora tutta da decidere.