20 anni di successi: il video tributo del mondo del tennis a Rafa Nadal
TENNIS – Di Evaristo Desia
Francamente non fa più notizia. La disastrosa stagione del tennis italiano si trascina stancamente verso l’epilogo ed è del tutto vano credere che possa essere questo tennis autunnale a dare qualche, seppur piccola, soddisfazione.
Anzi, a questo punto è più verosimile che le partite tra Asia ed Europa finiscano per dare il colpo di grazia ad un movimento (vabbè) che definire in crisi è fargli un favore. Fognini ha perso contro il peggiore degli Zverev, Lorenzi contro l’uomo nero (Schwartzman in tedesco), Seppi non ha giocato ed è anche meglio così, visto che ormai si avvia ad uscire dai 100 e forse sta meditando di farla finita con infortuni e stress vari per occuparsi della neo-sposa. E questi sono il meglio che abbiamo, perché dietro è anche peggio. Vanni ha come orizzonte più ambizioso superare le qualificazioni ed è già bene che ce l’abbia fatta; Fabbiano ha sfruttato il suo colpo di fortuna ma già Bellucci è stato per lui un avversario insormontabile (del resto il brasiliano arriverà fino in semi, prima di cedere a Berdych, che poi vincerà il torneo). Gli altri persi tra challenger e futures, per farsi le ossa, per un domani che sarebbe già grasso che cola se arrivasse dopodopodomani, ma meglio non sperarci troppo.
Un tempo ci salvano le ragazze. Ma Francesca Schiavone non è più tanto giovane e anche lei sembra più concentrata su improbabili considerazioni ‘new age’ che sul tennis. L’ammirevole Errani è in crisi di risultati, gioco e convinzione; a questo punto, più del servizio, Sara dovrebbe rimettere a posto la testa e ritrovare almeno la serenità. Roberta Vinci è felicemente avviata a godersi gli scampoli di una carriera che forse ha finito per sorprenderla. Tutte e tre, per un motivo o per l’altro, non sembrano esattamente le persone su cui contare, per il disastrato tennis nostrano. La stessa reproba, al secolo Camila Giorgi, è rimasta intrappola in equivoci tattici che forse rischiano di snaturarla, così mentre prima ogni tanto faceva qualche exploit e poi perdeva partite che non doveva perdere, adesso continua a perdere quelle partite ma non fa più gli exploit.
Ma quello che più fa impressione è il fatto che non ci siano ragazze che abbiano la classifica che consenta loro non diciamo di entrare in miseri tabelloni “international” ma almeno giocare le qualificazioni. Invece nulla, questa settimana al Premier Mandatory – la categoria dei tornei più importanti dopo gli Slam – di Pechino nel tabellone principale c’è solo Roberta Vinci e nessuna è arrivata a giocarsi le qualificazioni.
Tra gli uomini nessuno è andato a Tokyo, mentre a Pechino Fabbiano non ce l’ha fatta a superare il primo turno di qualificazione. Ma niente paura perché nel main draw ci sono i nostri fantastici tre. Peccato che uno giochi contro la testa di serie numero 1 (Seppi); un altro contro la testa di serie numero 2 (Lorenzi); e Fognini contro Troicki, contro cui è avanti 3 a 2, ma è dietro in classifica, posto che conti qualcosa, visto che Fabio quest’anno ha perso in qualsiasi modo e contro avversari di qualsiasi posizione in classifica.
Obiettivi? Speriamo di avere ancora due giocatori in top 50 e tre in top100 prima di Shanghai…