di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TENNIS – Dal nostro inviato a Basilea, Fabrizio Salvi – A Basilea Marin Cilic batte Youzhny in due set e dopo la sconfitta di Berdych a Vienna, spera in un posto al Master di fine anno.
Nell’ultimo incontro di giornata sul campo centrale, contornato da un buon pubblico considerata l’enorme capienza da 9.000 posti, Marin Cilic ha affrontato uno dei tennisti che più gli ha dato fastidio, sportivamente parlando. Mikhail Youzhny è quel tipo di giocatore che per variazioni di gioco e approccio mentale è in grado di mettere in difficoltà chiunque, ad esempio, provate a chiedere a Nadal. A testimonianza di quanto appena detto, i loro confronti raccontano di partite sempre piuttosto equilibrate, spesso finite con il terzo set. Non è questo il caso, però.
Il primo set non comincia nel migliore dei modi per il russo, tutt’altro, regalando subito il break a Cilic e costringendosi a una gara di rincorsa. Quanto di peggio da fare con un grande servitore come il marcantonio croato. Il primo set si gioca sul filo dei punti, con Cilic che aggredisce Youzhny con le sue martellate di diritto e il russo che prova a uscirne con dei rovesci di pregevole fattura. Quello che lo tiene davvero a galla è la sua attitudine al sacrificio. Il set si decide proprio con quell’unico break messo in discussione solo nel finale, quando Youznhy ha avuto la possibilità di rientrare in partita, ma Cilic è stato superlativo a smorzare le sue velleità. 6 giochi a 4 per lui.
Gli insegnamenti del primo set non hanno giovato al russo, che comincia esattamente come aveva fatto nel primo parziale, subendo il break. A quel punto i tentativi di recupero si sono fatti sempre più affannosi e le energie sono venute man mano a mancare. Talvolta chino sulle ginocchia, ha trasmesso segnali più che rincuoranti al suo avversario, conditi da un body language tutt’altro che positivo. Una volta spento il motore, nella fattispecie le gambe, a tenerlo a galla è stato paradossalmente Cilic con degli errori anche piuttosto evidenti.
Il croato però ha comandato la gara, ed ogni volta che ha deciso di accelerare è stato in grado di farlo, prendendosene tutti i vantaggi. L’allungo decisivo si compirà nel settimo gioco, sul servizio del moscovita che lo ha portato a condurre per 5 giochi a 2, con il suo avversario ormai sfiancato e sconsolato. Chiuderà con un sonoro 6 a 2 in un’ora e sei minuti.
M. Cilic [4] b. M. Youzhny 6/4 6/2
Altri risultati:
D. Young b. I. Marchenko 6/4 6/2