Murray, Federer e quegli avversari a targhe alterne

TENNIS – Di ENZO CHIERICI. Ancora glielo rinfacciano! Lui alzava trofei su trofei, distruggeva un record dopo l’altro, giocava un tennis paradisiaco, eppure c’era sempre qualcuno pronto a sollevare il sopracciglio: “Eh vabbè, ma chi ha battuto? Philippoussis, Baghdatis”.

Qualcuno, Dio lo perdoni, tra i presunti tennisti “scarsi” strapazzati da Federer in quegli anni citava (cita…) anche Safin e Roddick.

Quando poi gli capitava di incrociare la racchetta in finale contro un Agassi 35enne, sembrava quasi avesse giocato una finale di Slam col vicino di pianerottolo, anche un po’ claudicante. Ma naturalmente quando oggi capita a lui, quasi 35 enne, di perdere una semifinale di Wimbledon, non del Challenger di Pizzighettone, non ci sono scuse che tengono: al muro!

Mi tornavano in mente queste considerazioni, trite e ritrite e anche un po’ stancanti (me ne scuso), leggendo dei grandi elogi per la recente vittoria di Murray a Wimbledon. Sgombro subito il campo da ogni equivoco: quegli elogi per me erano, sono, meritatissimi. Esattamente come lo erano (o avrebbero dovuto essere) quelli per Federer all’epoca. Quello che mi stupiva era proprio la differenza di trattamento, di reazioni, alle imprese dei nostri due eroi.

In fin dei conti, anche Murray aveva vinto il torneo senza dover sconfiggere nessun mostro sacro: Djokovic ha tolto il disturbo subito al terzo turno, Nadal addirittura prima del torneo, Federer ha lasciato strada a Raonic in semifinale, Wawrinka non pervenuto.

Insomma, un percorso netto, ma senza grandi imprese strada facendo. Eppure è stato tutto uno sperticarsi di elogi: Murray finalmente maturo, Murray miglior risposta del circuito (rassegnati Nole, lo hanno detto veramente), Murray tornato alle origini (?!?), Murray solidissimo (ci sta sempre bene), Murray cammina sulle acque.

A parte l’ultima, che me la sono inventata (credo), tutte le altre sono vere. Insomma, quando Federer batteva i Roddick e i Safin – ex numeri uno del mondo ed ex vincitori di Slam – quasi non valeva. Perché magari non aveva battuto strada facendo né Djokovic, né Nadal. A volte si storceva il naso persino se batteva Murray… Proprio lui, lo stesso Murray che è stato ricoperto di elogi per aver vinto Wimbledon superando Tsonga, Berdych e Raonic.

Che volete, il mondo è bello perché vario. O avariato…

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