Wimbledon – Djokovic fatica solo nel secondo parziale e batte Ward in tre set

TENNIS – WIMBLEDON – Novak Djokovic al suo esordio supera James Ward con il punteggio di 6-0, 7-6(2), 6-4. A parte qualche distrazione nel secondo set, il serbo ha mantenuto il controllo del match dall’inizio alla fine.

 La principale curiosità del match concluso da poco che ha visto la prevedibile vittoria di Novak Djokovic ai danni di James Ward stava nel verificare le condizioni del numero uno del mondo dopo la storica vittoria al Roland Garros. Come ormai sua consuetudine, il campione uscente dello slam londinese non aveva giocato nemmeno quest’anno uno straccio di partita su erba per prepararsi al Wimbledon e manco a dirlo anche stavolta ha dimostrato che non ce n’era bisogno. D’altronde nessuno si aspettava che il povero Ward potesse fare il colpaccio come Jiri Vesely a Montecarlo; anzi, a dirla tutta, è già tanto che il britannico sia riuscito a portare il serbo al tie-break nel secondo set, dopo che Nole aveva vinto dall’inizio della partita 9 games di fila tanto per mettere subito le cose in chiaro.

Forse proprio su questa fase del match si può tentare di fare qualche ragionamento in vista del proseguo del torneo del superfavorito alla vittoria finale. Djokovic non è nuovo a certi ‘vuoti’ durante la partita nei primi turni ma anche nelle fasi finali delle competizioni, come ad esempio è accaduto nel primo set della finale del Roland Garros contro Murray. Ma questi momenti di distrazione durano quasi sempre al massimo per un parziale e il serbo di solito non fatica a riprendere poi il controllo del match. Ora la domanda che ci si fa è se il numero uno del mondo non si faccia prendere dalla tensione in vista non solo dei match finali a Londra ma anche a New York dovesse far suo anche lo slam più antico. Contro avversari ben più forti di Ward, come eventualmente Raonic ai quarti, Federer (se sano) in semi e soprattutto contro Murray (o Wawrinka?) nell’ultimo atto bisognerà vedere se RoboNole manterrà la concentrazione necessaria per non avere più di un passaggio a vuoto che potrebbe costargli caro. Perché alla fine solo questo aspetto forse potrà far vacillare la fortezza del numero uno; cioè che all’avvicinarsi del grande sogno possa perdere un po’ la testa; perché francamente, anche gli avversari più forti avranno ben poche chance di superare un tennista che sembra davvero invincibile, soprattutto nei tornei che contano.

Forse solo Djokovic può battere Djokovic, se ci passate il banale gioco di parole. Lui intanto ha iniziato piuttosto bene il suo Wimbledon e ha fatto capire che gli altri dovranno giocare il match della vita e sperare nello stesso tempo che le sue certezze e la sua mostruosa concentrazione abbiano qualche cedimento.

 

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