Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
11 Mag 2016 13:08 - ATP
ATP Roma: Federer ancora maestro delle nuove generazioni
di Jason D'Alessandro
TENNIS – ROMA – DI JASON D’ALESSANDRO – L’elvetico regola in due set (6-3 7-5) uno Zverev forse al di sotto delle aspettative e trova Thiem, vincente in poco più di un’ora sul portoghese Sousa.
Forse ci si aspettava più partita sul centrale. Federer in dubbio fino all’ultimo e Zverev definito in questi giorni, più e più volte, come uno dei possibili numeri uno del futuro. Certo, questo è possibile, il tedeschino classe ’97 ha il tempo dalla sua parte; nel 2003, quando Federer vinceva il primo Slam, aveva solo sei anni. In ogni caso, oggi, non ricordiamo momenti particolari in cui lo svizzero è apparso in difficoltà, l’unico, forse, in occasione del break subito nel secondo set.
Zverev è sembrato impreparato al suo avversario, due i possibili motivi: il primo è che fino a stamattina era in dubbio il forfait dello svizzero (il lucky loser Denis Kudla si stava scaldando), cosa che, in partite come queste, non aiuta la concentrazione perché trovare Federer o non trovarlo fa parecchia differenza; il secondo è che forse non si è mai preparati ad affrontare l’attuale numero due del mondo. Il gioco di Federer, ancora una volta, ha messo in risalto quella forse rappresenta una delle macchie del tennis moderno: grande velocità, poche variazioni. I giovani spingono, servono a oltre 200 km/h ma fuori da questi schemi sembrano persi. Tante, troppo palle “velenose” di Federer, quelle tagliate in mezzo al campo per capirci, che il tedesco ha affrontato in maniera goffa. Un gioco “appiattito” per non dire “piatto”, comporta un’evidente difficoltà nel gestire tali variazioni, e Federer, in questo, rimane il numero uno indiscusso.
Il primo set è andato via veloce. Lo svizzero porta a casa il break decisivo nel sesto gioco con una palla corta di rovescio che termina appena sotto la rete. All’inizio del secondo si porta subito avanti di due lunghezze ma subisce il contro break nel gioco successivo. Il match va avanti, non emerge alcuno schema da parte del tedesco e la situazione rimane in equilibrio fino al 5-5. Servizio Zverev, pronti via 0-40, lo svizzero non riesce subito a concretizzare, ma si va ai vantaggi e arriva la stoccata che vale il break. Federer serve per il match e con un’altra meraviglia porta a casa la partita.
Zverev merita il numero 44 del mondo. Serve bene, tira forte di dritto e di rovescio, ma non è sembrato all’altezza dello svizzero che, ancora una volta, ha messo in risalto i limiti della nuova generazione. Il Direttore Azzolini, stamattina, ha definito questo come l’anno dei vecchietti e l’elvetico sembra dargli ragione. “Alleghiamo” una domanda alla bella riflessione del Direttore: per veder vincere una di queste “nuove leve” dovremo aspettare che le “vecchie” si ritirino? La risposta la potremmo avere già domani quando Federer affronterà il ventiduenne Thiem.