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09 Mag 2016 16:19 - ATP
ATP Roma. Delusione Fognini, il talento bloccato dal nervosismo
di Jason D'Alessandro
TENNIS – DI JASON D’ALESSANDRO – Dopo Caruso, Cecchinato e Sonego, anche Fabio Fognini saluta gli Internazionali. Il numero uno italiano perde in due set (6-1 7-6) da Garcia-Lopez, che ora aspetta il vincente tra Ferrer e Volandri.
Scriviamo direttamente del secondo set, conviene, perché il primo, Fognini, non l’ha giocato. 6-1 a favore dello spagnolo in ventisei minuti. L’inizio del secondo non lasciava presagire niente di buono, con l’italiano subito sotto di un break.
Facile, quando il ligure perde, si scrive del suo “caratteraccio” ma, in fondo, facendo un’analisi che va appena sotto la superficie, non si può non accennare niente a riguardo. La creatività non manca, per non parlare del buon servizio, dritto e rovescio concreti, ottimo tocco a rete, estro che prende vita in guizzi di classe; questo è il talento di Fabio Fognini che purtroppo spesso, spessissimo viene condito con gesti di stizza e un nervosismo invadente.
Sul 3-1 per lo spagnolo, arriva il break che riporta la situazione sul 3-3, poi sul 4-3 per l’italiano, che alza notevolmente il livello di gioco ma, dopo un paio di errori gratuiti prende a pugni la racchetta provocandosi un taglio nella parte esterna della mano. Il match continua, Garcia-Lopez conquista una palla break che non concretizza, si arriva sul 6-5 Fognini – servizio Garcia-Lopez – 15-40. Prima palla break/set annullata da un gran recupero di Garcia-Lopez, seconda che si volatilizza in un errore di Fognini con, nemmeno a dirlo, annesso lancio della racchetta. Il tie break è a senso unico. Lo spagnolo concede solo due punti e approda al secondo turno.
La parola “rammarico” sembra accompagnare spesso le prove di Fognini che pare bloccare il suo talento col nervosismo. Il tennis è uno sport “mentale” e i tennisti si concentrano nei modi più singolari, ma se quello utilizzato dall’italiano è un “metodo” pare proprio non funzionare. Magari provare a divertirsi potrebbe rappresentare una soluzione perché, anche se appaiono come parole scontate, il tennis è un gioco e quello che fanno Fognini e i suoi colleghi ogni volta che mettono i piedi in campo, è realizzare i sogni di tutti quei bambini che lo aspettano a bordo campo per guadagnare un autografo.