di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TENNIS – MONTE CARLO – Di PIERO VASSALLO. Rafael Nadal è il secondo semifinalista del Masters 1000 di Monte Carlo, battuto in due set (6-1 6-4) uno Stan Wawrinka deludente e a tratti davvero irritante.
La partita di Stan Wawrinka si può riassumere nel nono gioco del secondo set. Si trova miracolosamente sul 4 pari grazie all’unico passaggio a vuoto di Nadal, ha probabilmente l’ultima possibilità di riaprire una partita in cui ha mostrato il peggio del suo repertorio e decide di farlo così: comodo rovescio da appoggiare in campo aperto sparacchiato lungo, doppio fallo e dritto a sventaglio buttato in corridoio. Break di Rafa e partita finita.
Finita, in realtà è il classico caso di “partita mai iniziata“, con buona pace degli spettatori del Campo Ranieri III che nei primi due quarti di finale di giornata di tennis vero ne hanno visto ben poco. Se Andy Murray aveva inaugurato il programma lasciando la miseria di due game a Milos Raonic, nel 6-1 6-4 finale Rafa Nadal ha concesso qualcosa in più a Wawrinka, sceso in campo nella sua peggior versione, quella che negli ultimi tempi si fa vedere fin troppo spesso e di cui faremmo volentieri a meno.
Non è nemmeno una questione di tennis, perché di giocar male capita ed è capitato persino ai mostri sacri, ma più semplicemente di atteggiamento: svogliato e irritante, che lo porta a prestare maggior cura nella rottura di una racchetta piuttosto che all’esecuzione di un dritto, che gli fa prestare attenzione ossessiva ai mormorii provenienti dal ristorante sulla terrazza e assoluta noncuranza a ciò che succede sul campo.
Un Wawrinka pronto a mollare gli ormeggi tutte le volte che si alza dal letto col piede sbagliato, come successo già a Indian Wells contro David Goffin, a Miami contro Andrey Kuznetsov e lo scorso anno a Shanghai, ancora una volta con Rafa Nadal. Questo è Stan e non gli si può chiedere di cambiare a 31 anni, anche perché senza queste “follie” probabilmente non saremmo qui a parlare di un due volte campione Slam capace di giocarsi due finali Major con l’atteggiamento di un veterano.
Se Wawrinka perde la testa, quella di Rafa Nadal è ben salda e centrata sull’obiettivo: vincere a Monte Carlo per la nona volta per provare a tornare il migliore almeno sulla terra battuta. Vero che l’avversario di oggi gli ha reso le cose più facili, lui però ha concesso molto poco ed è sembrato decisamente in palla, in fiducia dopo la vittoria contro Dominic Thiem.
La semifinale contro Murray sarà un altro test importante – lo scozzese lo ha battuto nella finale di Madrid dello scorso anno – che potrà dire di più sulle vere ambizioni di Rafa in questa stagione terraiola. Il Roland Garros è ancora molto lontano, ma il prossimo mese potrebbe chiarire una volta per tutte se lo spagnolo può davvero ambire al decimo titolo a Parigi o se non c’è più spazio per pensieri Slam.