Stats / Coric primo “teen” finalista dal 2008. Azarenka rompe un digiuno di oltre due anni

TENNIS – Di Giancarlo Di Leva

Novak Djokovic è già in forma Australian Open, tornando a vincere un torneo nella prima settimana dell’anno dopo nove anni (torneo di Adelaide nel 2007, quando aveva superato in 3 set l’australiano Guccione).

Il serbo ha confermato la superiorità dello scorso anno (10 set a zero e 28 game ceduti in 5 incontri), risultata disarmante in finale contro Nadal che, rimediando solo 3 game, ha beccato la lezione più dura tra quelle subite per mano del n.1 del mondo il quale, per la prima volta, è passato in vantaggio negli head to head con lo spagnolo (24-23) nella sfida per eccellenza del tennis mondiale:

 

Sono 60 i tornei vinti in carriera dal serbo che raggiunge Agassi ed è a due lunghezze da Vilas e a 4 da Sampras e Borg.

 

Diventano nel contempo 16 le finali raggiunte consecutivamente dal n.1 del mondo a partire dagli Australian Open dello scorso anno (di cui 12 vinte). Meglio di lui solo Lendl e Federer:

 

Come ciliegina sulla torta di questa prima settimana, il primo record dell’anno: Djokovic infatti ritocca il record dei punti in classifica che già gli apparteneva: 16790 punti rispetto ai 16785 raggiunti il 19 ottobre scorso.

Mentre Federer, apparso non al meglio in finale, non c’è l’ha fatta a bissare il successo a Brisbane lasciando strada al canadese Raonic, da lui battuto nella finale dello scorso anno. Viceversa Wawrinka ha ottenuto la nona vittoria consecutiva in finale conquistando per la quarta volta (terza consecutiva) il torneo di Chennai superando in finale il diciannovenne croato Borna Coric, il più alto in classifica tra i 4 “teen” presenti tra i top-100 (al n.44) . Il croato diventa il primo teenager a giungere all’atto finale di un torneo del circuito maggiore dal 2008 quando Marin Cilic, alla soglia dei 20 anni (mancava un mese), vinse a New Haven alla prima occasione, superando in finale l’americano Fish.

In campo femminile abbiamo assistito ad un’ecatombe incredibile tra le Top 10: oltre a Serena Williams (n.1) che come lo scorso anno aveva scelto l’esordio “soft” attraverso la competizione a squadra della Hopman Cup che di fatto non ha giocato per infortunio, sono state costrette a dare forfait prima di scendere in campo (con relativo strascico di polemiche) Halep (n.2) e Sharapova (n.4) a Brisbane, mentre Muguruza (n.3, sempre a Brisbane) e Kvitova(n.6, a Shenzhen) si sono ritirate all’esordio dopo aver entrambe perso il primo set. Ad Auckland, Venus Williams (n.7) infine è inciampata subito per mano della diciottenne Daria Kasatkina, giovane promessa del tennis russo.

Con Lucie Safarova (9) ai box prima di incominciare e Flavia Pennetta ormai fuori dai giochi per cessata attività, si sono salvate solo Agnieska Radwanska (n.5) che vincendo a mani basse a Shenzhen continua nel momento positivo iniziato a settembre è riuscita a dare continuità al periodo favorevole che era culminato con la splendida quanto sorprendente vittoria nel Master finale di Singapore e Angelique Kerber (n.10) che, superata Camila Giorgi dopo aver rischiato di finire sotto di un set ed un break, è riuscita ad approdare all’ultimo atto del torneo di Brisbane dove però si è arresa di fronte all’imperioso ritorno di Victoria Azarenka, la cui ultima vittoria risaliva a Cincinnati 2013 quando, al termine di finale palpitante, superò Serena Williams 7-6(6) al terzo in 2h29m durante le quali si giocarono 206 punti.

Brisbane, torneo dove nel 2009 conquistò il primo titolo della sua carriera, può rappresentare il vero inizio della rinascita per la tennista bielorussa, falcidiata dagli infortuni negli ultimi due anni che adesso fa paura a tante in ottica Australian Open. C’è stato poco da fare per Kerber, ma c’è stato poco da fare per tutte le altre giocatrici affrontate: un dominio certificato dalla miseria di 17 i game persi in tutto il torneo. E’ il titolo numero diciotto in 34 finali disputate con la 60° vittoria contro una top-10. La tennista di Minsk da ieri è numero 16 delle classifiche WTA, il che le consentirà di evitare di incrociare le prime 8 della classe prima degli ottavi ai prossimi Australian Open (anche se probabilmente il sospiro di sollievo più grosso lo tirano proprio queste ultime).

Per gli italiani poca gloria. In campo maschile la nota migliore è rappresentata dai primi due match vinti in carriera nel circuito maggiore dal ventiseienne Thomas Fabbiano che a Chennai ha superato in sequenza lo slovacco Kovalik e il lussemburghese Muller prima di arrendersi onorevolmente al francese Paire. Nel complesso 3 match vinti (tutti a Chennai dove oltre a Fabbiano ha vinto anche Luca Vanni contro il tedesco Struff prima di cedere a Ajlaz Bedene) e sconfitte all’esordio per Andreas Seppi, Simone Bolelli, Paolo Lorenzi e Marco Cecchinato. Conquistati in totale 65 punti contro i 110 dello scorso anno quando Seppi, che due settimane dopo avrebbe poi clamorosamente sorpreso Federer a Melbourne, approdò alle semifinali di Doha.

Tra le donne gli unici sorrisi vengono da Roberta Vinci approdata al 3° turno a Brisbane conquistando 100 punti preziosi per la rincorsa alle top-10 tanto più che molte delle dirette avversarie hanno perso terreno. Roberta dopo aver raccolto gli scalpi di valore di Jankovic e di Cibulkova nulla ha potuto contro la scatenata Azarenka. Le azzurre hanno conquistato nel complesso 103 punti rispetto ai 33 dello scorso anno.

Giorgi nonostante la sconfitta all’esordio da Kerber ha dato qualche buon segnale di forma che speriamo possano trovare riscontri ulteriori questa settimana a Hobart dove parte da favorita n.1 a seguito del ritiro “precauzionale” dell’americana Stephens che la settimana scorsa si era imposta al torneo di Auckland.

 

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