Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
23 Gen 2016 12:21 - Australian Open
Il mondo down-under / Le confessioni di Azarenka: «Ero depressa, volevo ritirarmi. Ora la mia vita è cambiata»
di Diego Barbiani
TENNIS – Dal nostro inviato a Melbourne Diego Barbiani
Non è stata una giornata semplice da affrontare. Prima le ragioni più frivole, come la quarta giornata consecutiva di pioggia al mattino (ma non pare sia l’ultima), poi il dover affrontare la notizia del malore dell’allenatore di Ana Ivanovic.
Umanamente parlando, l’avremmo tutti evitata più che volentieri, tra un corri corri continuo da Tizio che aveva visto, Caio che aveva sentito Sempronio il quale gli aveva detto che… Le ultime notizie che circolavano, non confermate, dicevano di Sears che, cosciente, chiedeva aggiornamenti sulla partita di Ana Ivanovic, o anche di poter avere una tv per seguire il match. Se così fosse, c’è da tirare un sospiro di sollievo.
Nel pomeriggio, invece, è stata molto interessante la conferenza stampa di Victoria Azarenka. La bielorussa ha spaziato tantissimo dal campo a fuori, parlando di quanto siano stati difficili i suoi ultimi due anni e quando era più piccola e doveva affrontare problemi molto pesanti: «Se mi chiedete della pressione, vi rispondo che io la amo. E’ parte di me, parte della mia storia. Io ho sempre avuto pressione, ho avuto una sola occasione di diventare quella che sono. Quella è la vera pressione, non entrare in campo per giocare una partita di tennis».
Da piccola sentiva tantissimo l’obbligo di vincere partite a livello junior per farsi notare dagli sponsor, vincere tornei per poterne giocare degli altri. «Se non sei il migliore, non ce la fai», e poi continua: «Fu veramente duro. Ricordo che ero ad un ITF, ricordo quel periodo ogni giorno perché fu veramente difficile per me. Viaggiavo da nove settimane e poteva capitare che dovessi giocare due volte al giorno. Comunque, succedeva questo: o avevi soldi per mangiare, o rimanevi senza. Io non ne avevo, ed ho passato giornate dove mangiavo praticamente nulla». Questo vuol dire, insomma, avvertire la pressione: «Era la pressione di dover sopravvivere un giorno in più. Vincere partite, vincere tornei, per poter andare avanti nel mio sogno di diventare una professionista. Ora, se uno mi chiede della pressione di dover entrare in campo contro una grande giocatrice, sorrido. Che sarà mai?».
Quando poi le chiedono un parere sulla differenza tra questo inizio di 2016 e gli ultimi due anni, Victoria ammette: «Vi mentivo, e mi mentivo, quando dicevo che non ero depressa. Lo ero, eccome». Da atleta, Azarenka non voleva mostrare i suoi problemi. Poi però le cose peggiorarono. Tra settembre ed ottobre del 2014 fu veramente vicino il ritiro: «Realizzai che dentro di me c’era qualcosa che non mi faceva star bene, cominciai un processo di, diciamo, ricostruzione personale che fu difficilissimo». Nel 2015 i problemi continuarono: «Mi ci è voluto un anno e più. Dovevo modificare tante cose, ma non sapevo proprio come fare. Ho provato più volte a prendermi tempo, cercare di controllarle tutte una ad una, ma non ci riuscii».
Adesso però è una giocatrice totalmente nuova. Già dal primo match a Brisbane, contro Elena Vesnina, si vedeva che ogni volta che entra in campo ha una carica agonistica ed una preparazione fisica che sembra voler sfondare il mondo: «Chi mi ha aiutata? La mia famiglia ed i miei amici. Hanno cambiato la mia vita. Ho un gruppo di amici con cui sono davvero legata e mi hanno aiutato tantissimo. Uno di loro è in Bielorussia, mi cercava praticamente sempre quando io stavo male. Una volta gli dissi che non volevo più essere una tennista, lui mi ha risposto: “Tu devi, perché tu sei forte e quando avrai passato questo momento starai meglio con te stessa”». Ed ora? «Ora posso dire che è stato fantastico. Ha cambiato la mia vita, davvero. Ho ricominciato ad essere felice. Non è stato qualcosa dal giorno alla notte, ho impiegato tantissime energie, tantissimo tempo, ma ora sono tornata ad essere felice ed ho cambiato la mia vita fuori dal campo, prima che dentro al campo».