di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
25 Gen 2016 10:57 - Australian Open
Australian Open: Andy Murray passeggia su Tomic, chi può fermarlo prima della finale?
di Diego Barbiani
TENNIS – Dal nostro inviato a Melbourne Diego Barbiani
Bastano tre set ed Andy Murray liquida la pratica Bernard Tomic, approdando ai quarti di finale dell’Australian Open. L’ultima volta in cui lo scozzese è uscito prima, a Melbourne, risale al 2009 quando si trovò davanti un superbo Fernando Verdasco, mai così efficace.
Da lì in avanti quattro finali (2010-2011-2013-2015), una semifinale (2012) ed un quarto di finale (2014). Questa sera, contro l’australiano, la sensazione di controllo quasi totale sull’incontro, con un unico momento di pausa ad inizio del terzo set. 6-4 6-4 7-6(3) il punteggio finale che gli permette di staccare il biglietto per il prossimo turno dove ad attenderlo c’è David Ferrer.
Dando un’occhiata alla parte bassa, un finalista uscirà tra questi nomi: Murray o Ferrer, appunto, e Gael Monfils o Milos Raonic. Da qui alla quinta finale in sette anni non sembra un percorso impossibile. Il destino gli ha tolto dai piedi Rafael Nadal, che lunedì scorso ha salutato tutti con largo anticipo, e Stan Wawrinka che oggi si è fatto sorprendere da Raonic. Proprio sull’allievo di Riccardo Piatti destano ora le maggiori attenzioni. Come ci aveva rivelato lui stesso in un’intervista il sabato di vigilia, il canadese ancora imbattuto in questo inizio di stagione ha lavorato benissimo durante la off-season e l’exploit iniziale a Brisbane non lo ha affatto stupito.
Una sfida tra lui e lo scozzese in semifinale appare forse la migliore auspicabile. La solidità da fondo di Murray a testare gli enormi progressi atletici del canadese, non più semplice ‘bombardiere’ col servizio ma un ragazzone che ormai sta trovando grazie al coach italiano sicurezza e fiducia anche in fasi più delicate come spostamenti e verticalizzazione del gioco.
Tutto questo, ovviamente, sempre che dalla Gran Bretagna qualcuno non debba chiamare Andy e comunicargli che la moglie è ormai in procinto di dare alla luce il loro primogenito…