Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
23 Dic 2015 12:09 - ATP
Robin Soderling annuncia il ritiro: «Non sarei più in grado di giocare ad alti livelli»
di Redazione
TENNIS – Dopo quattro anni di assenza dai campi da tennis Robin Soderling ha deciso di annunciare il suo ritiro ufficiale: due volte finalista al Roland Garros, è stato il primo giocatore a battere Nadal a Parigi.
Le speranze di vederlo tornare in campo erano sempre più basse e alla fine Robin Soderling ha deciso di arrendersi: lo svedese annuncia ufficialmente il ritiro tramite una lettera pubblicata dal sito locale tennis.se. Fermato nell’estate del 2011 da una grave forma di mononucleosi, Soderling non è più riuscito a tornare nonostante i suoi propositi, in carriera ha ottenuto un best ranking da numero 4 ATP, 10 titoli e ben due finali al Roland Garros: la prima nel 2009, edizione in cui riuscì a battere Rafa Nadal agli ottavi, in quella che fu la prima sconfitta del maiorchino a Parigi. Di seguito la lettera integrale scritta da Soderling.
Con questa lettera desidero informarvi che ho deciso di chiudere la mia carriera come giocatore di tennis. Poche settimane prima dell’ATP di Bastad nel 2011, mi sono ammalato di febbre ghiandolare. Dal momento che non mi sono reso conto della gravità della malattia, ho fatto l’errore di continuare ad allenarmi e competere, con il virus nel corpo, che ha poi portato ad una sindrome da sovrallenamento.
Da allora ho lottato per recuperare completamente. Con la malattia mi è però stato impossibile allenarmi al cento per cento e più volte ero costretto al riposo dopo un semplice sforzo fisico. In alcuni periodi ho sentito così male che ero costretto a stare a letto. Lo scorso anno, tuttavia, la mia salute è migliorata e sono stato in grado di aumentare la mia dose di esercizio, ma ancora il mio recupero dopo l’esercizio non funzionava, purtroppo, come avrebbe dovuto.
Poter giocare i tornei, che richiedono sforzo fisico per un periodo prolungato, è qualcosa che ho quindi dovuto escludere. In tutti gli anni ho creduto che sarei stato in grado di riprendermi, per tornare nell’élite mondiale del tennis, ma ora ho capito che non sarò abbastanza sano, che non sarò in grado di giocare a tennis al livello che esigo da me stesso. La ragione per cui ho deciso di chiudere la mia carriera come giocatore professionista è proprio questa.
Naturalmente questa è per me una decisione molto triste. Col senno di poi, credo che avrei dovuto ascoltare meglio il mio corpo, e quindi evitare che la malattia diventasse così grave, ma d’altra parte non è sempre facile prendere la decisione giusta ed il tennis è uno sport che richiede massimizzazione degli allenamenti, se si vuole mantenere una posizione tra i migliori. So che ho fatto tutto quanto in mio potere negli ultimi anni per debellare la malattia, e posso senza rimpianti prendere questa decisione. Invece di essere infastidito da quello che ho passato, mi ritengo fortunato e posso orgogliosamente guardare indietro alla mia carriera di grande successo. Ho raggiunto e vissuto momenti che pochi hanno potuto.
Anche se la mia carriera di giocatore di tennis è finita, vedo un futuro luminoso ed i miei programmi per i prossimi anni li ho già pensati. Prima di tutto ho la mia compagna meravigliosa e due bambini che meritano molto del mio tempo. Inoltre potrò occuparmi dell’azienda RS-tennis, dove produciamo palle da tennis ed altre attrezzature per il tennis, che vende già in più di quaranta paesi nel mondo. Potrò dedicarle ancora più tempo a cercare di migliorarla e svilupparla ulteriormente.
In primo luogo, voglio ringraziare la mia famiglia, che mi ha sostenuto e dimostrato tanto amore in tutti questi anni. Voglio anche ringraziare i miei fan, che hanno dimostrato grande supporto, sia durante la mia carriera che negli ultimi anni, che sono stati molto difficili per me. Senza questo sostegno non sarei mai stato in grado di continuare e di tornare a sentirmi meglio.