ATP Finals Londra – Djokovic è sempre più cannibale: lezione a Nadal e altra finale

TENNIS – di Federico Parodi – LONDRA. Novak Djokovic si aggiudica la prima semifinale delle Atp World Tour Finals, imponendosi su Rafael Nadal con il punteggio di 6-3 6-3. Domani, contro il vincente del derby svizzero tra Federer e Wawrinka, andrà alla caccia del suo quinto titolo Master.

Il quarantaseiesimo capitolo della saga tra Rafael Nadal e Novak Djokovic è stato in linea con quanto visto negli ultimi due anni. Il serbo ha pareggiato i conti portando la sfida infinita con il maiorchino sul 23 pari, ma quel che più conta è l’andamento dei precedenti meno datati di una rivalità iniziata addirittura nel 2006: Nole ha vinto otto degli ultimi nove (quattro su quattro in questo 2015, peraltro senza nemmeno cedere un set). Per andare a scovare l’ultimo successo dello spagnolo bisogna risalire sino alla finale del Roland Garros 2014. Sembra passata un’eternità considerando l’attuale livello di gioco dei due tennisti.

Sia chiaro, i progressi dell’ex numero uno, intravisti nelle ultime settimane e confermati nel gironcino londinese, non sono svaniti da un giorno all’altro. I tifosi del maiorchino non si disperino: dopo la pausa invernale rivedremo un Rafa competitivo, perlomeno sui suoi ideali terreni di caccia. Però, in questo momento storico, Djokovic, forte della miglior stagione in carriera, è semplicemente un avversario troppo forte per un Nadal a cui mancano le certezze dei bei tempi, lui che, invece, è reduce dalla peggior annata della sua fenomenale vita tennistica.

Quando Djokovic incontra Nadal entra in campo con lo stesso agio che un tempo lo spagnolo mostrava al cospetto di Roger Federer e la teoria viene confermata per l’ennesima volta. Il serbo, svegliatosi dal torpore del successo prolungato con la sconfitta di martedì sera contro lo svizzero, passeggia fin da subito sul nove volte campione di Parigi. Il numero uno del mondo fa quel che vuole, soprattutto sulla diagonale in cui il suo rovescio va a incocciare con il dritto del maiorchino: modalità playstation attivata, tranquillità e scioltezza semplicemente disarmanti per piazzare nel secondo game il break che gli garantisce il primo set. Quattro vincenti con cui toglie a zero il servizio all’avversario, mettendo fin da subito le cose in chiaro su chi sia oggi il più forte tra i due.

Da quel momento RoboNole dà la sensazione di non forzare nemmeno troppo la mano. Non è necessario. Ha in pugno il suo avversario, a cominciare dal fattore psicologico. E poi non gli conviene se vuole preservare le ultime preziose risorse che gli restano nel serbatoio in vista dellafinale di domani, quando avrà l’occasione di vincere per il quarto anno consecutivo le Atp Finals. Il tennista di Belgrado non si scompone nemmeno all’inizio del secondo parziale, quando Nadal prova a caricarsi, a scuotersi dall’imbarazzo di un match che non esiste. Il punto con cui Nole strappa per la seconda volta il servizio all’avversario è emblematico e arriva dopo uno scambio infinito, con lo spagnolo che, sballottato a destra e a sinistra, è costretto a cedere. Mortificante. Soprattutto per un tennista che ha costruito molti dei suoi successi sul braccio di ferro da fondocampo.

Mentre Nadal perde così un’altra occasione per vincere l’unico torneo importante che ancora gli manca, Djokovic raggiunge la sua quarta finale consecutiva alle Atp Finals di Londra. Le tre precedenti le ha vinte tutte, l’anno scorso addirittura senza scendere in campo per via del ritiro di Federer a poche ore dal match. Quel che è certo è che domani avrà bisogno di giocare e lo dovrà fare, chiunque vinca il derby elvetico, con un giocatore che non gli dà gli stessi riferimenti dello spagnolo. Lo dicono i numeri della stagione: se nel 2015 esiste un giocatore che può batterlo, questi ha il passaporto svizzero. L’impressione, però, è che la sconfitta del round robin sia solo un incidente di percorso e che il favorito resti sempre e soltanto lui. Nole, The Cannibal.

Dalla stessa categoria