Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
23 Ago 2015 18:45 - ATP
ATP Cincinnati: settimo sigillo per Federer, continua la maledizione di Djokovic
di Redazione
TENNIS – CINCINNATI. Roger Federer vince per la settima volta il torneo di Cincinnati e lo fa battendo Novak Djokovic che deve rimandare ancora una l’appuntamento con il “Career Golden Masters”.
Il padrone dell’Ohio è ancora Roger Federer, per la settima volta in carriera l’elvetico conquista il Masters 1000 di Cincinnati che si conferma uno dei suoi terreni preferiti. I titoli diventano 87 (i 94 di Lendl si avvicinano), i Masters 1000 24 (agganciato proprio Djokovic) e i successi stagionali 5: dopo Brisbane, Dubai, Istanbul e Halle ne arriva uno più sostanzioso e prestigioso.
Federer vince e lo fa con merito, giocando un gran tennis, oggi come per tutta la settimana: non ha mai perso il servizio, ha mostrato una tattica super aggressiva ai limiti dell’incredibile (risposte in demivolée all’interno del rettangolo del servizio) che però ha avuto i suoi frutti. Dall’altra parte Djokovic è rimasto nella mediocrità che lo ha accompagnato negli ultimi 5 giorni, o anche di più se si considera la prova tutt’altro che esaltante di Montreal.
Per la quinta volta il numero 1 del mondo esce sconfitto in finale a Cincinnati, sfuma ancora una volta la possibilità di completare il “Career Golden Masters” ovvero vincere almeno una volta tutti i tornei 1000: nessuno ci è mai riuscito e per Nole inizia ad assomigliare sempre più a una maledizione. Contro Federer aveva già perso le finali del 2009 e 2012, in entrambi i casi perdendo nettamente il primo set per poi lottare un po’ di più nel secondo.
Questa volta il serbo si è issato fino al tie break del primo parziale, dove però ha subito un Federer iper aggressivo che si è imposto meritatamente per 7 punti a 1. Meritatamente perché le migliori occasioni (3 palle break) le ha avute tutte lo svizzero, mentre Djokovic ha sempre sofferto senza mai impensierire il suo avversario, offrendo una prova parente di quella balbettante già vista contro David Goffin e Alexandr Dolgopolov.
Preso un break di vantaggio anche nel secondo parziale, Federer ha avuto la chance per il doppio break, Djokovic si è salvato in qualche modo ma nemmeno questo è servito a dargli energie supplementari per tentare un ultimo assalto. Il 7-6 6-3 finale consegna a Roger il primo Masters 1000 stagionale e nuovamente la posizione numero 2 del ranking, che significa incrocio con Djokovic agli US Open possibile solo nell’ultimo atto. Già pronti per il capitolo 42 di questa splendida rivalità?