Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
TENNIS – AMBURGO – DI PIERO VASSALLO. A sette anni dal primo successo ad Amburgo, Rafa Nadal si ripete battendo Fabio Fognini con un duplice 7-5 al termine di una finali durissima di oltre due ore e mezza. L’azzurro gioca un gran match, ma nei momenti chiave spreca troppo.
Non inducano in errore le 29 palle break concesse dai due giocatori: la finale del torneo di Amburgo 2015 è stata emozionante, intensa, a tratti bellissima per merito di Rafael Nadal e Fabio Fognini, bravi a darsi furiosa battaglia per oltre due ore e mezza sul centrale dell’Am Rothenbaum. La spunta Rafa con un doppio 7-5, bissando il successo del 2008, quando però il torneo si giocava in primavera ed era ancora un Masters 1000.
Fognini, che qui aveva vinto il suo secondo titolo in assoluto due anni fa, esce dal campo con sensazioni contrastanti: soddisfazione per aver ancora una volta fatto i numeri contro Nadal, delusione per la sconfitta e per aver sprecato tante, troppe occasioni nel secondo parziale, compresi due set point con servizio a favore. Che sarebbe stata lotta con spargimento di sangue era chiaro sin dall’inizio: 12 minuti per chiudere il primo gioco, dopo 40 si era ancora sul 3 pari.
Il Nadal migliore del match si è visto dalla metà del primo set fino al 3-1 del secondo, in quella frazione ha mostrato la stessa condizione messa in luce ieri contro Seppi: nuovamente reattivo come ai bei tempi e soprattutto un vero e proprio muro pronto a ribattere qualunque cosa. Nel dodicesimo gioco ha sentito il profumo della preda e ha provato ad azzannarla, Fognini si è salvato per tre volte, poi al quarto set point si è arreso al dritto vincente dello spagnolo, ritrovandosi sotto dopo 77 minuti di fuoco.
Guadagnato un buon vantaggio anche nel secondo set Nadal sembrava poter dare la spallata decisiva alla partita, ma sul 7-5 3-1 30-0 Fognini ha raccolto tutto ciò che aveva ed è tornato a giocare al massimo, a tratti anche meglio che nel primo parziale. Tre giochi consecutivi per il ligure e occasione di portarsi sul 5-3, ma avanti 40-15 il ligure non ha capitalizzato le prime di una lunga serie di occasioni a cui probabilmente ripenserà per tutta la notte.
Sotto 5-4 40-15, con due set point da fronteggiare, Nadal ha spazzolato la riga con il rovescio e Fognini ha finito nuovamente per perdere il servizio, mentre tra un cambio di campo e l’altro i due discutevano animatamente sul comportamento di un componente del clan di Rafa (forse Zio Toni?), a detta di Fabio eccessivamente fastidioso. Dopo aver sciupato tre palle break, il dramma sportivo di Fognini si è concluso al primo match point, nel nuovamente fatale dodicesimo game.
E’ il titolo numero 67 in carriera per Nadal, il 47esimo sulla terra (-2 da Vilas) e il terzo di una stagione tribolata e deludente. Da domani tornerà numero 9 del mondo, classifica che potrà migliorare nelle prossime settimane sul cemento americano dove non difende neanche un punto: forse non potrà competere per la vittoria, ma il successo di oggi può quantomeno restituirgli un minimo di fiducia. Fognini torna nei primi 30, avrà il suo bel da fare per dimenticare una sconfitta così bruciante.