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14 Mag 2015 17:10 - ATP
Atp Roma. Berdych, nervi saldi: battuto Fognini 76 al terzo su un Pietrangeli infuocato
di Fabrizio Fidecaro
TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Nuova prestazione di rilievo per Fabio Fognini, che però stavolta è stato battuto sul Pietrangeli da Tomas Berdych con il punteggio di 63 36 76(2). Il ceco affronterà nei quarti di finale Roger Federer.
La premessa è necessaria: Tomas Berdych oggi ha dimostrato di possedere nervi da campione vero. Giocare contro un italiano nella bolgia infernale del Pietrangeli è esperienza da non augurare al peggior nemico. L’adrenalina è palpabile, l’atmosfera caldissima, a livelli pressoché insostenibili. Gli spettatori sono assiepati sugli spalti, dove non lasciano un angolo libero, e tanti altri si affollano in piedi, uno stretto all’altro, vicino alle statue degli atleti, a cercare di ritagliarsi uno spazio minimo per seguire il match. In tanti urlano, sostengono il beniamino di casa, come sempre c’è anche chi esagera rendendosi molesto, ma tanto siamo in Italia, fa parte del copione e nessuno ci fa più caso. Inoltre, oggi, da un certo momento in poi, in assenza di incontri sul campo centrale, parecchia altra gente è rimasta ad assistere voltata all’indietro dalla cima delle tribune principali. Insomma, puro delirio.
È in questo clima che Berdych ha saputo mantenere i nervi saldi e battere l’idolo locale Fabio Fognini. Lo ha fatto con il punteggio di 63 36 76(2) in due ore e trentaquattro minuti caratterizzate da un’intensità devastante. Quindi, i complimenti più sinceri devono andare all’attuale numero 5 del ranking mondiale, che nei quarti degli Internazionali BNL d’Italia se la vedrà con Roger Federer. Ovvio, però, che non si possa non parlare della nuova brillante prestazione di Fognini, che, dopo aver sconfitto ieri sullo stesso campo Grigor Dimitrov, è andato a un passo dal ripetersi oggi. La sua doppietta avrebbe ricordato quella riuscita nel 2012 ad Andreas Seppi, che in quello stadio superò prima John Isner e poi, in un match dai mille capovolgimenti di fronte, Stan Wawrinka. L’epilogo, però, è stato diverso.
In verità Fabio è partito male, andando sotto 3-0 (pur mancando tre chance per l’immediato controbreak) e cedendo il primo parziale per 63, dopo aver salvato una palla set già sul 5-2. Di più: nel secondo Berdych si è subito involato sul 2-0. Qui è cominciata la reazione dell’azzurro, trascinato dalla folla. Cinque giochi consecutivi e poco dopo il rinvio del verdetto al terzo, con la restituzione del 63 precedentemente incassato.
Nel set decisivo non si è registrato alcun break (solo due possibilità mancate dall’italiano in apertura), ma l’aspettativa generale era che Fabio, da un momento all’altro, potesse allungare inesorabilmente. Il ligure teneva i propri turni di battuta senza difficoltà e poi metteva costante pressione al ceco nei suoi. Berdych, però, ha resistito fino al tie-break. Qui ha ceduto il primo punto, sul suo servizio, dopo di che ha preso per sé il palcoscenico, annichilendo le speranze dei tifosi (tra cui era presente Flavia Pennetta) e chiudendo con un sonante 7-2. Per lui un successo meritato, per Fognini, a ogni modo, la conferma del feeling nato con il Foro.