di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
19 Mar 2015 07:00 - ATP
Raccontando Indian Wells: Fognini e Bolelli battono Nadal in doppio! Un Wawrinka così sorridente? Mai
di Diego Barbiani
TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani
Nella giornata forse meno densa di avvenimenti, arriva il colpo di teatro: una tempesta di sabbia. Un vento fortissimo che arrivava da dietro i campi di allenamento ha alzato un polverone di sabbia dall’altra parte della strada, dove a parte qualche palma qua e là c’è tanta roccia, ci sono le San Jacinto Mountains ma soprattutto tanta polvere e sabbia.
Forse avvertiti di questo peggioramento, tantissimi giocatori non si sono presentati nei campi per il loro allenamento. Solo sul campo 18 c’erano Tsvetana Pironkova e Magdalena Rybarikova che non volevano muoversi neppure dopo aver sentito le prime insistenti gocce d’acqua. Dietro la slovacca stava accadendo di tutto, si vedevano nitidamente queste folate di vento attraversare le montagne e planare sulla planura e sollevare qualsiasi cosa trovava. Nel giro di un paio di minuti gli occhiali avevano uno strato di sabbia che non si tirava via, con un ombrello aperto si poteva raggiungere Los Angeles (a più di 200 chilometri più ad ovest) in poco più di un’ora. In fondo, però, da chi ha visto la pioggia cadere a Dubai questa doveva essere compresa di default…
Rafael Nadal, nel frattempo, stava finendo il riscaldamento sul campo contro Gilles Simon. Giornata piuttosto negativa per lo spagnolo, che dopo una partita in singolare poco esaltante in singolare si è dovuto arrendere assieme a Pablo Carreno Busta a Fabio Fognini e Simone Bolelli. La partita di doppio è terminata 6-1 3-6 10-4 per il duo azzurro e Nadal, per larghi tratti del match, è sembrato dei quattro quello più in difficoltà. Per quasi due set ci si ricordava di lui solo per un bel rovescio lungolinea giocato nelle fasi iniziali del match. Fabio e Simone invece vanno spesso allo stesso passo: quando sono ‘on fire’ sanno combinarsi molto bene tra chi dei due attacca e chi dei due sta pronto a concludere a rete. Un leggero passaggio a vuoto ad inizio del secondo set ha riacceso una sfida che erano stati bravissimi a domare, ma al super tie-break dallo 0-3 hanno infilato 8 punti di fila ed hanno messo il punto esclamativo con un doppio fallo di Nadal. “Dai chicco! Dai!” urlava spesso Fabio, mentre dalle tribune si sentiva qua e là dei “Forza – Dai ragazzi!”, segno che la bandiera tricolore è arrivata in tutto e per tutto anche a Palm Springs e zone limitrofe.
Prima di Nadal, sul centrale, era la volta di Simona Halep. La rumena sta giocando un tennis da lustrarsi gli occhi, con due gambe che riescono ad arrivare ovunque e rigiocare ogni colpo ancora più forte, ancora più teso. Già contro Karolina Pliskova aveva vinto un secondo set rigiocando alla stessa velocità (e tante volte alla stessa altezza sopra la rete, 10 centimetri) le sassate che lasciava partire la ceca. Oggi la rumena ha fatto ammattire Carla Suarez Navarro, che con una partenza di quattro giochi a zero aveva cominciato a pensare ad un possibile exploit. Fenomenale la rumena nel rigiocare forte e teso palline difficili anche solo da raggiungere. La semifinale contro Serena Williams si prospetta abbastanza interessante. Soprattutto, però, a fare rumore sono i suoi tifosi. Da qualche mese ormai la n.4 del mondo è ‘accompagnata’ in giro per il mondo da 10-12 persone che sventolano con orgoglio la bandiera della Romania. Non sono come la Genie Army, probabile che non siano neppure sempre gli stessi, ma sono un bell’esempio di tifo corretto, basti pensare che applaudono ogni volta in cui c’è da applaudire per un vincente, anche se a farlo è la giocatrice avversaria.
In mattinata in uno dei tanti campi di allenamento c’era Stan Wawrinka, che ha deciso di rimanere qui invece di andare a Miami per il secondo Master 1000 della stagione (come testa di serie ha tempo, potrebbe arrivare anche martedì prossimo, volendo…). Un Wawrinka così disponibile e rilassato fa un po’ riflettere: solo l’altro giorno, prima della sua partita contro Robin Haase, era apparso davvero incrucciato, come se fosse avuto qualcosa che lo abbia irritato. Oggi invece aveva mille sorrisi, scherzava con Magnus Norman durante l’ora e dialogava con i tifosi nelle fasi finali, fermandosi poi ad uno ad uno per foto, due chiacchiere ed autografi. Sarà la leggerezza di non aver pressioni per il torneo, ma un Wawrinka così sorridente lo si incontra davvero in poche altre circostanze durante la stagione, lui che è spesso accompagnato da uno sguardo un po’ serio, un po’ concentrato.