Del Potro prudente, salta anche Indian Wells. Lo rivedremo sulla terra?

TENNIS – Di Piero Vassallo – Juan Martin Del Potro rinuncia alla wild card per il torneo di Indian Wells e rinvia il suo rientro. L’argentino non si sente ancora pronto per tornare in campo e non vuole affrettare i tempi: lo rivedremo a Miami o sulla terra battuta?

Difficile rispondere, anche perché fare previsioni su Del Potro e sulla sua carriera diventa sempre più complicato. A 26 anni, la Torre di Tandil ha già fatto i conti con tre operazioni chirurgiche e per la seconda volta è chiamato a ricominciare da zero. Oggi è numero 618 della classifica, nemmeno dopo il primo lungo stop era franato così in basso: all’epoca toccò la posizione 485 prima di iniziare la risalita. Tornato a pieno regime nel 2011, dopo due anni da top ten Delpo si è di nuovo arreso alla fragilità dei suoi polsi: se nel 2010 era toccato a quello destro, lo scorso anno ci si è messo anche il sinistro.

Pensare che aveva inaugurato il 2014 nel migliore dei modi, vincendo il torneo di Sidney, poi però sono arrivate le sconfitte inattese e preoccupanti contro Bautista-Agut all’Australian Open e contro Gulbis a Rotterdam, prima della resa definitiva a Dubai accompagnata da un pianto disperato. Operato dal professor Richard Berger, “Palito” si è preso tutto il tempo necessario, è tornato ad allenarsi con la racchetta a maggio, colpendo esclusivamente di dritto, poi a luglio ha ricominciato ad utilizzare il rovescio a due mani progettando un ritorno in campo che però è avvenuto sono nel gennaio di quest’anno.

E’ rientrato ufficialmente a Sidney, vincendo due partite contro Stakhovsky e Fognini, ma il dolore al polso sinistro era ancora lì a mettere paura. Ha provato a presentarsi al via all’Australian Open, ma durante una sessione di allenamento ha capito che non c’era niente da fare: troppo dolore per riuscire a giocare. Nonostante la ferma volontà di non finire nuovamente sotto i ferri, alla fine l’argentino ha dovuto accogliere il consiglio di Berger e si è sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico per rimuovere un piccolo callo osseo, un’operazione meno invasiva e che dovrebbe (condizionale mai così d’obbligo) risolvere una volta per tutte le problematiche del giocatore. Rimane l’incognita sul ritorno in campo: sembrava tutto fatto per Indian Wells, ma a quanto pare Delpo non si sente sicuro e preferisce aspettare.

Il prossimo appuntamento in calendario è tra due settimane a Miami, torneo a cui non prende parte dal 2013 (sconfitta all’esordio contro Kamke), ma sarà un lasso di tempo sufficiente per permettergli di ritrovare piena fiducia? L’alternativa è un arrivederci sul rosso, magari a Monte Carlo, dove però ha giocato poco e senza grandi acuti, oppure in un torneo minore per scaldare i motori in vista di Madrid, Roma e del Roland Garros, uno Slam che non gioca dal 2012. La cosa più importante per Del Potro è sentirsi pronto al 100% e soprattutto allontanare la paura e le insicurezze, compito arduo per un ragazzo martoriato dai problemi fisici e sempre costretto a ricominciare da capo. Magari potrà aiutarlo l’aver riassaporato le emozioni della Coppa Davis, a cui prenderà parte una volta ristabilitosi.

Nel frattempo ha scelto di essere presente alla sfida di primo turno contro il Brasile, sostenendo i compagni dalla panchina. A tre anni di distanza dalla sua ultima apparizione, in semifinale contro la Repubblica Ceca, Delpo tornerà a difendere i colori dell’Argentina e nel frattempo si à già scatenata la polemica sull’esclusione di Juan Monaco, una volta grande amico di Juan Martin, ma adesso poco gradito all’ex campione dello US Open e per questo lasciato a casa da capitan Orsanic. Sta di fatto che Del Potro giocherà la Coppa Davis e probabilmente sarà lui a guidare la squadra a luglio, nel quarto di finale casalingo contro la Serbia di Djokovic, sperando che per quella data i guai fisici siano soltanto un brutto ricordo.

 

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