di SALVATORE SODANO Queste grandi competizioni internazionali a squadre al femminile, la prima fondata nel 1923 come “Wightman Cup”, equivalente della “Coppa Davis”, con nuovi format e denominazioni, si disputano da oltre un secolo. La prima, che prendeva la denominazione dal nome della grande signora del tennis americano Hazel Wightman, fu disputata sin dal 1923 […]
TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani
Messa da parte l’amarezza per la trasferta kazaka, Andreas Seppi è tornato a vincere. 6-4 6-4 a Victor Hanescu all’esordio ad Indian Wells.
Sotto un caldo, al solito, molto intenso l’altoatesino ha giocato una partita ordinata e senza grandi sbavature. Due break sono bastati per passare al turno successivo ed ora l’attenzione è tutta verso un possibile terzo turno, come in Australia, contro Roger Federer impegnato nel tardo pomeriggio contro Diego Schwartzman. «Oggi ho giocato bene, mi do un sette» ha dichiarato decisamente contento a fine partita, «c’era tanto caldo, ma almeno il vento non soffiava molto forte. Quando l’altro giorno mi sono allenato, invece, ce n’era parecchio e facevo molta più fatica».
Come capitato anche negli altri anni, il cemento nord-americano gli crea qualche piccolo problema: «Sono sincero: non vado matto per questa superficie, è molto ruvida, la palla rimbalza alta e lenta, non scivola via come sui campi dove mi esprimo al meglio, comunque ora sto lavorando tanto per adattarmi il più possibile». A proposito poi della possibile nuova sfida a Federer Seppi, dopo un sorriso beffardo, ha dichiarato: «Da quella volta è cambiato che finalmente ho battuto Federer, da quella volta avrò nel mio palmares una vittoria contro di lui e questo è tantissimo». Ha poi aggiunto: «Da quella volta in Australia qualcosa in me è cambiato, sono più tranquillo, accetto condizioni difficili e dove gioco male. Mi sento meglio in generale, gioco meglio, sono più tranquillo. Martedì, eventualmente, dovrò giocare in maniera perfetta. Qui faccio più fatica a giocare da fondo però sono consapevole che se lui giocherà al 100% per me non ci sarà nulla da fare. Dovrò ritrovare quelle sensazioni e cercare di riproporle».
Infine, un confronto tra l’inizio difficile del 2014 e quello scoppiettante di quest anno: «La mia preparazione per il 2015 è stata perfetta. Quella per il 2014 invece è stata più complicata. Mi sono ammalato una settimana, ho avuto difficoltà ad entrare nella preparazione, impegni con gli sponsor… Perdevo giornate intere e questo alla fine cambia tanto. Quando sai che ti sei preparato bene poi sei anche più tranquillo nel momento di giocare».