di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
27 Feb 2015 17:19 - ATP
Atp Dubai: Djokovic fatica contro Berdych ma raggiunge Federer in finale
di Salvatore De Simone
TENNIS – DUBAI – DI SALVATORE DE SIMONE. Novak Djokovic batte Thomas Berdych con il punteggio di 6-0,5-7,6-4. Dopo un primo set strabiliante del numero uno del mondo, il ceco riesce a ritornare in partita ma all’ultimo deve cedere. Domani finale da sogno tra Djokovic e Federer.
“Il più forte giocatore a non aver vinto uno slam”. Con queste parole Novak Djokovic ha definito prima della semifinale appena conclusa Tomas Berdych, il quale ancora una volta ha finito per soccombere al numero uno del mondo, mai battuto dal ceco sul cemento.
Una partita strana, ma a suo modo esemplare perché è sembrata quasi racchiudere in poco più di due ore un tipico match di quest’ultimi anni: da una parte un numero uno che quando vuole sa essere un marziano, dall’altra un tennista di grande livello capace di non demoralizzarsi dopo aver perso un set senza capirci nulla e di ritornare prepotentemente in gara per poi cedere nel finale. Non che Berdych abbia mollato dopo aver perso il break a metà del set decisivo; anzi, il ceco ha lottato fino all’ultimo scambio ma come spesso gli capita non ha saputo alzare ulteriormente il livello di gioco per poter dare la zampata finale. Una cosa non facile da fare, specialmente se dall’altro lato della rete c’è un fuoriclasse che tiene molto al torneo (4 vittorie su 4 finali dicono tutto), ma anche stavolta Berdych ha mostrato il perché non sia mai riuscito a conquistare un major: troppo discontinuo, in grado di giocare un gran vincente e subito dopo sprecare con un errore di diritto l’opportunità di riagganciare nuovamente l’avversario (come è accaduto nel quinto game del terzo parziale, il più lungo del match).
Bisogna dire che però oggi Berdych è stato ammirevole nel non arrendersi a Djokovic nel secondo set. Non era da tutti recuperare dopo aver subito per un set una vera e propria lezione di tennis. Il ceco in quella prima mezzoretta è stato maltrattato dal numero uno del mondo e sembrava si stesse rivedendo una fotocopia della mattanza che Berdych aveva subito da Nole a Pechino in una delle loro ultime sfide. Ma stavolta il ceco ha avuto l’orgoglio di reagire e approfittando del calo dell’avversario è riuscito a giocare un gran tennis e a portare a casa il secondo parziale, nonostante la sua discontinuità abbia rischiato di far ritornare nel set Djokovic. Quello stesso orgoglio, unito al suo non trascurabile talento, che gli ha permesso di rimanere aggrappato fino alla fine ma che non gli è servito per poter avere la meglio su un giocatore comunque superiore.
Djokovic dal canto suo ha disputato una partita altalenante. Nel primo parziale è stato semplicemente stratosferico, probabilmente il miglior set giocato da lui in quest’ultimi mesi. Dopo aver strappato la battuta dell’avversario anche nella seconda trance ha avuto però un calo improvviso, in quel momento francamente inaspettato. Verso la fine del match poi è sembrato affidarsi eccessivamente al servizio, cosa stranissima per lui che nella battuta non possiede certo il colpo migliore, e ha mostrato una certa stanchezza fisica.
Ora se la vedrà con Federer nella finale che tutti si aspettavano. I primi due giocatori del mondo si sono sfidati solo una volta nell’ultimo atto del torneo degli Emirati Arabi: in quell’occasione la spuntò il serbo in una partita senza troppa storia. Ma il Federer deluxe ammirato in questi giorni sarà probabilmente un avversario molto più duro, soprattutto se Djokovic avrà dei momenti di pausa come nel match contro Berdych: lo svizzero, al contrario del ceco, non mancherebbe di approfittarne, anche perché pure lui tiene molto al torneo di Dubai, come dimostrano i sei titoli vinti finora.