di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
20 Gen 2015 01:49 - Australian Open
Australian Open: Nishikori si aggiudica il confronto di stili con Almagro
di Redazione
TENNIS – AUSTRALIAN OPEN – DI FEDERICO PARODI Kei Nishikori, numero 5 del seeding, inizia il suo Australian Open con una comoda vittoria 6-4 7-6(1) 6-2 su Nico Almagro (2h e 6’) e accede al secondo turno, dove aspetta il vincente di Dodig-Souza.
La Margaret Court Arena ha testato nella mattinata di Melbourne le condizioni del giapponese, forse insieme a Milos Raonic l’outsider più temuto dai favoriti al titolo in virtù della finale a New York della scorsa estate. Di fronte Nico Almagro, a lungo fermo dopo il brutto infortunio al piede che l’aveva costretto a saltare la seconda parte del 2014. Un confronto di stili fra due rovesci meravigliosi: a una mano quello dello spagnolo, bimane il colpo preferito del gioiellino del Sol Levante. I favori della vigilia sono stati confermati, anche se l’allievo di Chang non ha brillato. Ma si sa, Kei è un diesel, ha bisogno di macinare punti, game, set e partite per registrare il suo gioco formato playstation.
Un Nishikori non entusiasmante si diceva, eppure capace di giocare meglio dell’avversario i punti importanti. Almagro, che non vince un match in uno slam addirittura da Wimbledon 2013, è stato avanti di un break nei primi due set, ma non ha saputo concretizzare, alternando cose pregevoli a sciocchezze gratuite, sintomo di un ritardo di condizione più che preventivabile. E giocare al gatto col topo è il mestiere preferito del giapponese. Emblematico il finale del secondo parziale, con l’iberico che annulla 3 set point e si carica in vista di un tie-break poi giocato in maniera scriteriata. La partita si è di fatto conclusa qui.
In chiave torneo l’erede di Jiro Sato palesa i soliti problemi al servizio, su cui Chang sta lavorando parecchio: non arriverà mai a servire come Karlovic, certo, ma Nishikori, per fare il definitivo salto di qualità, necessita di maggiore incisività e continuità con questo fondamentale. Salvo imprevisti, arriverà piuttosto tranquillamente in ottavi di finale, dove dovrebbe andare in scena il decimo atto della sua personale sfida con David Ferrer: i due sembrano avere un conto aperto in quanto a maratone, con l’asiatico che ha vinto sei volte, ma sempre al termine di incontri lunghi e massacranti. Se saranno rispettate le gerarchie di classifica, il quarto con il campione in carica Wawrinka sarebbe carico di significati, a cominciare da quell’ultimo precedente agli Us Open, da quel fantastico successo che caricò come una molla il giapponese per il successivo scalpo a Nole Djokovic. E proprio il serbo potrebbe essere l’avversario del nipponico in un’eventuale semifinale, una gustosa rivincita di Flushing Meadows, che tuttavia appare ancora molto lontana. Siamo solo all’inizio del resto, ma Nishikori ha ancora voglia di stupire e ha già dimostrato di cosa sia capace.