Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
28 Gen 2015 03:47 - Australian Open
Australian Open – Bolelli&Fognini, arrivano i "Fichis"
di Luigi Ansaloni
MELBOURNE-TENNIS. Dal nostro inviato, Luigi Ansaloni
C’è un non so che di rilassante a guardare una partita di doppio alle 11 di mattina. Devono pensarla così anche gli uccellini, che spesso e volentieri sinistramente volteggiano sopra la testa manco fossero usciti dal film di Hitchcock, visto la quantità presente sulle ringhiere degli spalti e anche sui seggiolini vuoti. Che a dirla tutti non sono pochi. Siamo sulla Margaret Court Arena, terzo campo coperto degli Australian Open, un gioiellino costato 330 milioni di dollari (australiani) e che contiene 6000 posti. Non male, davvero non male. Temperatura finalmente accettabile, posti in prima fila e Bolelli/Fognini in campo a tentar di conquistare la terza semifinale di doppio della loro carriera, contro Cuevas/Marrero, non certo scarsi (in doppio) ma nemmeno imbattibili. A pochi mentri da noi, ci sono Flavia Pennetta e Ximena, fidanzata e moglie di Fognini e Bolelli, che si godono anche loro il sole, l’aria frizzantina e i loro uomini. Una tranquillissima e rilassantissima mattinata di tennis, da spettatori non neutrale ma non certo isterico.
Alla fine Fabio e Simone hanno vinto il loro incontro e sono andati in semifinale, un bel 7-7 7-6 senza troppo soffrire, con gioia e soddisfazioni di tutti. In campo sono quasi un luogo comune applicato al tennis: il diavolo e l’acquasanta, il buono e il cattivo, il calmo e il folle. Quando pero’ la pallina pelosa è in movimento pero’, tutto scompare: sincronia quasi perfetta, intesa al bacio. E si vogliono bene, sono amici per davvero. Ci sono coppie seppur fortissime che non tanto si sopportano, loro no. Anche in conferenza stampa ognuno c’ha il suo ruolo: Simone è quello più riflessivo, più analitico, se si deve analizzare il tabellone o la partita, allora risponde lui. Fabio è quello che parla più del futuro, di come si sentono dentro, di quello che hanno passato per arrivare fin qui. E guai a toccargli Simone: accetta le critiche verso lui, ma se qualcuno tocca Bolelli, allora parte il muro per difendere l’amico. Un po’ come succede con l’altro grande doppio italico, Sara Errani e Robertina Vinci, anche se i ragazzi non hanno ancora vinto quanto le ragazze d’oro del tennis italiano.
Il nostro direttorissimo, preso da guizzo biricchino, ha ribattezzato Bolelli e Fognini, nel corso della conferenza stampa, i nostri “Fichis”. Speriamo che anche questo, dopo le “Cichis”, diventi un marchio di fabbrica vincente.