Atp Finals. Murray: «Brutto finire l'anno così, ma Roger è stato eccezionale»

TENNIS – DALL’INVIATO A LONDRA FABRIZIO FIDECARO – Le parole di Andy Murray dopo l’umiliante sconfitta (60 61) patita con Roger Federer alle Atp World Tour Finals.

«Sì, è stata una brutta serata. Voglio dire, ho perso finali Slam ed è stata molto dura, ma in termini di come il match è andato oggi non è stato l’ideale dal mio punto di vista. Non è un bel modo di finire l’anno». Andy Murray è visibilmente deluso, ma non cerca scuse per la batosta (60 61) incassata da Roger Federer. Anzi, tiene a riconoscere le grandi qualità del suo avversario.

«Lui ha giocato eccezionalmente bene, questo è certo. Posso dire di essere deluso del mio livello di stasera, ma anche se avessi giocato bene, lui probabilmente avrebbe vinto lo stesso. Roger sta attraversando un ottimo periodo, colpisce la palla in modo molto, molto pulito. Forse non ha trovato la prima di servizio come è in grado di fare, ma a parte questo tutto è stato perfetto».

Al britannico è stato chiesto anche cosa avesse pensato quando si è trovato a due punti dal subire un clamoroso “double bagel”. «Un doppio sei-zero non mi è mai accaduto in carriera, ma nemmeno 60 61 mi è capitato spesso… Ovviamente speravo di fare molto meglio di così. Quando va in questo modo, cerchi di fissarti traguardi più piccoli, provare a vincere due punti di fila o a conquistare un game».

Murray quest’anno è 0-9 negli head to head con Djokovic, Federer e Nadal. «Quanto sono distante da loro? Be’, dopo stasera è abbastanza chiaro, la strada è lunga. Ma molto può cambiare nel giro di settimane o mesi nel tennis. Roger è un buon esempio in questo senso. L’anno scorso ha avuto alcune difficoltà e problemi fisici e ci si ponevano molte domande su di lui. Ha risposto arrivando all’ultimo torneo del 2014 con la chance di diventare numero uno. Non sono felice di concludere l’anno così, ma, lavorando nel modo giusto, mi auguro di iniziare meglio la nuova stagione. Spero che in Australia sarò un giocatore ben migliore».

 

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