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15 Nov 2014 22:33 - ATP
Atp Finals Londra: Federer salva quattro matchpoint, batte Wawrinka e va in finale contro Djokovic!
di Fabrizio Fidecaro
TENNIS – DALL’INVIATO A LONDRA FABRIZIO FIDECARO – Roger Federer si è qualificato per la finale delle Atp World Tour Finals battendo per 46 75 76(6) Stan Wawrinka al termine di un match rocambolesco, nel quale ha annullato quattro matchpoint. Roger contenderà il titolo a Novak Djokovic.
Adesso Roger Federer i matchpoint li annulla. E in che modo! Per tante volte, nella sua formidabile carriera, il fuoriclasse di Basilea ha perso dopo essere stato a un punto dal successo, ma negli ultimi tempi la tendenza si è ribaltata. Lo si era visto al Master 1000 di Shanghai, con le cinque palle match salvate all’esordio contro l’argentino Leonardo Mayer. Lo si è ammirato, con gli occhi fuori dalle orbite per la meraviglia, alla O2 Arena, nella semifinale delle Atp World Tour Finals che contrapponeva Roger al compagno di Davis Stan Wawrinka.
Il 29enne di Losanna ha disputato un match straordinario, di gran lunga il migliore per lui da almeno sei o sette mesi in qua, o più probabilmente del dopo-Melbourne. Non gli è bastato per approdare alla finale, nonostante abbia avuto a disposizione ben quattro matchpoint (di cui tre sul proprio servizio) nel terzo set.
I primi tre, non consecutivi, sono giunti sul 5-4 in suo favore, come detto con la battuta a disposizione. Qui, purtroppo per Stan, il suo avversario, che certo non si è espresso al meglio nel corso dell’incontro, ha mostrato le stimmate del campione qual è. Matchpoint numero 1: passante di diritto vincente di mezzo volo. Matchpoint n. 2: tentato serve & volley di Wawrinka sulla seconda, buona risposta e volée in rete. Matchpoint n. 3: stavolta il vincitore degli Australian Open ha messo in campo la prima, ma Roger gli ha risposto sui piedi ed è passato con il diritto.
Federer ha poi operato il controbreak, ma ancora sul 5 pari è stato indietro 15-40: un ace e un servizio vincente e via sul 6-5. Il quarto matchpoint per Wawrinka è giunto sul 6-5 nel tie-break decisivo: in questa occasione era Federer a servire e lo ha annullato con una prima ben assestata. Quando poi è stato il fuoriclasse di Basilea a guadagnarsi la sua prima chance per chiudere, si è capito immediatamente che l’avrebbe sfruttata. Stan era ormai in pieno psicodramma, proprio come Mayer in Cina. Roger, infatti, ha attaccato, terminando l’incontro con una pregevole volée di diritto.
46 75 76(6) il punteggio dopo due ore e quarantotto minuti di spettacolo, ricchissime di emozioni, capovolgimenti di fronte e qualsiasi cosa renda il tennis uno sport incredibilmente affascinante. Ripercorrere l’andamento dell’incontro con una cronaca puntuale richiederebbe uno spazio paragonabile almeno a quello di un romanzo breve.
Sintetizzando, nel primo set un Wawrinka ispiratissimo è partito alla grande, conducendo sempre gli scambi, mostrandosi aggressivo e non concedendo mai una palla semplice a Federer. Stan ha brekkato il rivale nel terzo game e di nuovo nel settimo, salendo 5-2 e servizio. Ma, si sa, Stan non sarebbe lui se non si complicasse un po’ la vita, e infatti Roger ha recuperato uno dei due break di svantaggio. Non il secondo, però, e Wawrinka è andato così avanti di un set.
Il secondo parziale ha seguito fedelmente i servizi, con un Federer che, però, si è fatto più intraprendente, cercando maggiormente la via della rete. Specie da metà frazione in poi sono state fasi di enorme intensità, ma, sotto 6-5, Stan all’improvviso si è perso, sbagliando tutto lo sbagliabile e concedendo il break (e di conseguenza il set) addirittura a zero.
Wawrinka, però, non è crollato, come ci si sarebbe potuto attendere. Anzi, è stato lui a mettere di nuovo la testa avanti all’inizio del terzo, strappando il servizio a Federer in avvio. Qui, in verità, si è messo di mezzo anche l’arbitro a creare confusione, chiamando a bassa voce un overrule a favore di Stan sul primo punto (rivelatosi poi errato, ovviamente all’insaputa dei giocatori sul campo). Roger non se ne è accorto, ha continuato a giocare e ha realizzato la cosa solo due quindici dopo, quando, invece di essere 15-30, si è ritrovato 0-40.
Il diciassette volte campione Slam si è palesemente innervosito e ha ripreso a giocare male. Wawrinka ne ha approfittato per mantenere il break di vantaggio fino al 5-3, e andare alla battuta per chiudere sul 5-4. Com’è andata da qui in poi si è già scritto in apertura.
Spiace per il ragazzo di Losanna, evidentemente abbattuto quando ha visto sfuggirgli dalle mani una vittoria che, tutto sommato, avrebbe anche meritato per il gioco espresso. Anche il pubblico, pur schierato in gran parte a favore del numero due del mondo, ha capito il suo momento difficile, tributandogli un bell’applauso al momento dell’uscita dallo stadio.
Federer affronterà in finale Novak Djokovic (19-17 in suo favore gli head to head). Bisognerà vedere in che condizioni si presenterà all’appuntamento, vista la fatica accumulata stasera e la prestazione onestamente non troppo positiva, se si eccettuano i consueti sprazzi di inarrivabile talento e la puntualità nel conquistare i punti chiave. Certo, quest’ultima non è mai stata la sua dote migliore: se a trentatré anni suonati, Roger finalmente ha trovato la mentalità giusta anche in questa fondamentale fase degli incontri, allora si può sperare in un match equilibrato.