Atp Finals Londra. Djokovic difende Federer: «Non credo abbia fatto calcoli in ottica Davis»

TENNIS – DALL’INVIATO A LONDRA FABRIZIO FIDECARO – Alla O2 Arena Novak Djokovic, vincitore per la quarta volta alle Atp World Tour Finals, difende Roger Federer dalle accuse di essersi risparmiato per la Davis ed esprime nuovamente perplessità sul calendario del circuito.

È finita come dodici mesi or sono, con Novak Djokovic a distribuire deliziosi cioccolatini ai giornalisti dopo la rituale conferenza stampa («senza glutine», ha tenuto lui a precisare, invitando dunque tutti all’assaggio). Esiste però una differenza sostanziale, ossia che nel 2013 Nole aveva dovuto sconfiggere nel match clou Rafael Nadal, mentre oggi Roger Federer non è nemmeno sceso in campo.

«L’ho saputo durante il doppio», spiega il 27enne di Belgrado. «Avevo concluso il mio warmup, ero preparato per la battaglia, per un grande match come la gente si aspettava. L’ultimo della stagione, ero pronto a dare tutto. Sono certo che anche lui sarebbe stato pronto, se avesse potuto. Ho parlato con Roger, lui si è ritirato forse tre volte nell’intera carriera in più di mille incontri. Non si può fargliene una colpa. Non è mai bello vincere in questo modo, soprattutto questi grandi match contro grandi rivali. Ma è andata così».

«Le statistiche dicono chiaramente che Roger è uno dei giocatori che provano sempre a gareggiare e a lottare se ne hanno la possibilità», continua Djokovic. «Non credo che si sia messo a fare calcoli, cercando di preservare il suo fisico per la finale di Coppa Davis. Sono sicuro che non sia il caso. Questo era uno dei match più importanti dell’anno per lui, così come per me. Certo, ora, vista la situazione, per la Davis resta un punto interrogativo».

«Il calendario non favorisce certo i giocatori che fanno bene in Davis e chi arriva alle ultime fasi dei tornei più importanti», prosegue il numero uno del mondo. «L’ho testato sulla mia stessa pelle negli ultimi due anni. Ho accusato alcuni brutti infortuni che mi hanno tenuto fuori dal circuito proprio perché avevo giocato troppi match. Ma, ancora, non sono il primo o l’ultimo tennista ad avere questo programma. Funziona così per il momento, e dobbiamo regolarci di conseguenza».

«Sì, forse una soluzione nelle Finals potrebbe essere quella di far giocare le semifinali in un’unica sessione», risponde Nole a una domanda sul fatto che Federer abbia dovuto giocare tardi e battagliare lungamente con Wawrinka. «In effetti c’è un divario tra chi gioca la prima alle 14 e chi, invece, è programmato per le 20. Ci sono i doppi prima dei singolari, ma comunque restano sempre due o tre ore senza incontri. Credo che questo gap potrebbe essere diminuito».

Djokovic conclude con una battuta, parlando della sua fresca esperienza da papà. «Mia moglie mi ha detto che cosa si aspetta da me. L’ho visto prima di venire a Parigi e a Londra. Sono contento che durante la permanenza qui per questi dieci giorni ho potuto dormire tanto, perché questo non succederà più da ora in poi!».

 

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