di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TENNIS – Il croato si aggiudica La Grande Sfida nel giorno in cui il “suo” Marin Cilic si qualifica al Masters. Battuto in finale Ivan Lendl. Terzo posto per John McEnroe. Ancora una volta, grande successo di pubblico.
La gente del Mediolanum Forum di Milano aveva una sensazione: Goran Ivanisevic sarebbe ancora competitivo nel circuito ATP. Magari non a livello di top-100, ma con quel servizio lì, a 220 km/h, potrebbe dire la sua contro tanti giovani. Ed è rimasto in gran forma, senza appesantirsi come è capitato a diversi ex-giocatori. Per questo, la sua vittoria ne “La Grande Sfida 3” era in qualche modo prevedibile, perfetto coronamento alla vittoria del suo allievo Marin Cilic allo Us Open, e terzo successo a Milano dopo i due nel vecchio torneo ATP. Nella finale contro Ivan Lendl, il croato non ha dovuto spingere molto per imporsi con un doppio 6-4. Se si gioca a ritmi molto lenti, il 54enne Ivan può ancora essere letale. Ivanisevic lo sapeva e ha cercato di tenere la più alta intensità possibile. C’è riuscito e si è imposto senza grossi problemi.
Durante la premiazione, con Lea Pericoli a fare gli onori di casa, ha ricordato la sua passione per l’Italia e per questa città, sforzandosi di pronunciare qualche parola nella nostra lingua. «Milano è una città fantastica per lo shopping, per il cibo, ci vengo sempre volentieri». Per lui è stata una giornata memorabile: ha vinto la Grande Sfida nel giorno in cui Cilic ha centrato la matematica qualificazione per le ATP World Tour Finals di Londra. Quasi senza accorgersene, Goran ha certificato il successo dell’evento: «C’era molta più gente oggi rispetto a quando ho vinto il titolo ATP nel 1996, in finale su Sergi Bruguera. E’ stato emozionante». Anche Lendl, preciso e metodico come quando giocava, ha ricordi importanti del nostro paese: «La prima volta che sono venuto in Italia fu proprio a Milano, per il torneo dell’Avvenire. E sempre a Milano, per il Trofeo Bonfiglio, ho giocato il mio primo match di cinque set contro un italiano, Merloni».
MCENROE E’ SEMPRE IL PIU’ AMATO
Nella finale per il terzo posto, il Mediolanum Forum ha gioito per la vittoria di John McEnroe, forse il più atteso tra i quattro campioni. Dopo l’onorevole resa in semifinale (dovuta a motivi anagrafici più che tecnici…), ha vinto con agio contro Michael Chang, sconfitto con un doppio 6-3 in circa 75 minuti. Paradossalmente, nonostante i 13 anni di differenza (McEnroe ha 55 anni, Chang 42), ha mostrato una migliore condizione fisica. Chang non stava benissimo, era un po’ sofferente alla schiena e ha perso incisività al servizio. Inoltre, ha dovuto giocare diversi rovesci in slice. McEnroe era carico e motivato, mostrando le peculiarità che lo hanno reso famoso: le gag con pubblico e giudice di sedia, pur senza perdere la concentrazione. Al cambio di campo sul 3-2 nel primo set, John ha scaraventato la sua racchetta per terra. Rimbalzando sul Play-It, è finita sul campo di Chang, che l’ha raccolta…e stava per metterla in borsa! Quando McEnroe l’ha reclamata, il buon Michael ha mimato il gesto della racchetta spaccata con una coscia. Rientrati in campo, Mac si è scatenato e ha trovato il break decisivo al termine di un game eccezionale per qualità e spettacolo. Dopo essersi salvato sul 2-3 (cancellando quattro palle break tra cui una con un gran dritto in recupero), è passato in vantaggio con alcuni capolavori sotto rete, che hanno scatenato l’entusiasmo suo e del pubblico. Nel secondo set, una volta preso il largo, ha amministrato il vantaggio e ha chiuso senza patemi. E si è preso un’ovazione, facendo arrivare l’applausometro a vette impensabili per gli altri protagonisti. E’ il fascino del Grande Mac.
UN ALTRO BAGNO DI FOLLA
Grande soddisfazione per gli organizzatori. In tempi di crisi, far registrare dati di pubblico del genere è un privilegio riservato a pochi. Ernesto De Filippis si è “inventato” questo format nel 2011 e continua ad avere successo. «Il bilancio è molto positivo – dice De Filippis – se sommiamo gli eventi di Genova e Milano abbiamo raccolto oltre 13.000 spettatori. All’inizio era una cifra insperata, non perché l’evento non valesse, bensì non era semplice coinvolgere il pubblico giovane, abituale frequentatore dei Palasport. Per questo abbiamo lavorato sui 40enni, e sono stato particolarmente felice di vedere tanti ragazzini. Probabilmente sono stati convinti dai genitori. La nostra promozione ha portato a questi risultati». La sua MCA Events non si ferma qui: a breve organizzerà le Finali di Serie A1, al 105 Stadium di Genova, e poi il primo turno di Fed Cup tra Italia e Francia, sempre a Genova. «Adesso pensiamo alla Serie A1. E’ stato realizzato un bel logo dell’evento e già la prossima settimana inizieremo con la promozione. Spero che sia una festa del tennis, abbiamo pensato a prezzi molto popolari: l’abbonamento per i tre giorni di gara costerà 15 euro. Inoltre vorremmo proporre un pacchetto turistico, in modo da offrire ai tifosi delle squadre l’opportunità di conoscere Genova al di là della vicenda agonistica». Impossibile non domandare qualcosa sulla Grande Sfida 4. Dopo un successo del genere, ci sono altre sorprese in programma? «E’ presto, ma abbiamo già pensato a qualcosa. Nei prossimi mesi ne saprete di più».
LA GRANDE SFIDA 3 – ATP CHAMPIONS TOUR
Finale per il 1° posto
Goran Ivanisevic (CRO) b. Ivan Lendl (USA) 6-4 6-4
Finale per il 3° posto
John McEnroe (USA) b. Michael Chang (USA) 6-3 6-3
Foto di Jacopo Barsotti