Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
09 Ago 2014 05:27 - ATP
Atp Toronto: Federer festeggia il compleanno con una vittoria su Ferrer
di andreascodeggio
TENNIS – Di Andrea Scodeggio
TORONTO. Roger Meraviglia. Roger Federer dopo aver festeggiato il suo trentatreesimo compleanno, si regala la semifinale della Rogers Cup, battendo lo spagnolo David Ferrer con il punteggio 6-3, 4-6, 6-3 in un’ora e cinquantacinque minuti. Ora lo attenderà lo spagnolo Feliciano Lopez, vincitore a sorpresa in tre set sul canadese Milos Raonic.
A rimandare indietro l’orologio del tempo, precisamente di un anno soltanto, di questi tempi Roger sembrava prossimo al ritiro. Non per lui, sia chiaro, ma per tutti quelli che lo tifavano e sostenevano. Vederlo perdere contro avversari di bassa classifica, sembrava la fine ingloriosa di un campione eccezionale. Una vecchia fuoriserie che riesce sempre a far innamorare chi la osserva, con l’invidia di chi non può permettersela, ma che era diventata più da esposizione . Un pezzo pregiato da custodire e non mostrare troppo, per non farne notare i difetti. David Ferrer invece, sempre se torniamo indietro di un anno, di questi tempi era il numero tre del mondo, soffiato proprio a sua maestà in persona. Non che sullo spagnolo non si possano spendere parole d’elogio, anche solo per i risultati raggiunti a fronte di un tennis tutt’altro che aggraziato come quello dello svizzero. La differenza stava, e resta tuttora , nella compostezza. In un tennis sempre più di corsa e muscoli, Federer ha sempre passeggiato, dando l’impressione di come fosse tutto semplice, quando semplice non lo era affatto.
Ad oggi i ruoli si sono pressoché ristabiliti. Con l’arrivo di Edberg, Federer si è riscoperto attaccando la rete ed a trentatre anni resta un fenomeno assoluto, dietro solo ai simboli del tennis moderno: Djokovic e Nadal. Lo dimostra anche il pubblico canadese, che gli ha cantato “Happy Birthday” durante una pausa del secondo set. Di Roger Federer non se ne ha mai abbastanza e nessuno sembra pronto a dirgli addio. Non così facilmente.
Nel primo set Federer gioca in scioltezza, aiutato anche dai continui errori non forzati dello spagnolo. In tutti i turni di battuta ha concesso una palla break, mentre Roger è rimasto concentrato, se non si esclude un passaggio a vuoto nel primo game di battuta dove ha concesso il break, ed ha sfoggiato colpi di grande sapienza, nonostante qualche errore grossolano. Lo spagnolo regala poi il set, commettendo quattro errori madornali nel nono gioco e consegnandolo al suo avversario: 6-3 Federer. Lo spagnolo, ben sapendo del compleanno del suo avversario, continua ad elargire doni a Federer, regalando un break con l’ennesimo errore madornale, nel primo game di battuta nel secondo set. Roger non scappa e si fa recuperare il break di vantaggio, ma non sembra destare preoccupazioni. Il pallino del gioco resta nelle sue mani, fino al nono gioco. Proprio in quel turno di battuta, Federer perde la bussola e regala lui il break decisivo. Lo spagnolo si ridesta e vince il set: 6-4 Ferrer. L’ultimo parziale è il più equilibrato. Ferrer ha ritrovato lo spirito, mentre Federer ha perso in brillantezza. Ne viene fuori un incontro più piacevole, ma alla fine è il campione a spuntarla. Si salva da una palla break nel quinto gioco e riesce a breakkare l’avversario nel sesto, chiudendo poi con lo smash al primo match point a disposizione: 6-3 Federer.
Il pubblico è andato in ecstasy al momento dello smash, esaltandosi più del campione stesso e gioendo come se fosse un loro connazionale. Per Roger rasenta la normalità, per noi l’abitudine alla sua classe non conosce confini e vorremmo ancora esplorarla. Ecco perché vorremmo che le primavere non fossero trentatrè ma ventitrè. Potercelo godere per altri dieci anni sarebbe un sogno. Questo Roger ha la classe ed il tennis per poterlo realizzare.