di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TENNIS – Di Giancarlo Di Leva
Su Gianluigi Quinzi, che dal 1° febbraio è diventato maggiorenne, sono riposte grandi aspettative in virtù degli ottimi risultati ottenuti a livello junior culminati lo scorso anno con la splendida vittoria di Wimbledon nella finale del torneo junior.
Il tennista marchigiano sta lavorando con grande impegno e dedizione, ma non c’è dubbio che a quest’ora fosse legittimo aspettarsi qualche risultato tangibile che dimostrasse quanto il ragazzo stia crescendo così come sta avvenendo per altri suoi coetanei che fino a qualche tempo fa erano dietro di lui (tra tutti gli australiani Kyrgios, Kokkinakis, il croato Coric, il tedesco Zverev e perché no anche il coreano Chung, oggi n.253, che Gianluigi sconfisse in quel pomeriggio londinese di 12 mesi fa).
In realtà dobbiamo purtroppo constatare che per Quinzi il passaggio al mondo professionistico si sta dimostrando più ostico del previsto. Il best ranking ottenuto la settimana scorsa (301) migliora appena la classifica che Gianluigi aveva il 18.11.2013 (al n.307). Certo, basterebbe un buon risultato per guadagnare 100 posizioni, ma è anche vero che da allora i risultati ottenuti qualitativamente parlando non sono molto incoraggianti. Fino alla vigilia degli Internazionali d’Italia il nostro aveva giocato 9 tornei senza riuscire a raccogliere risultati degno di nota. Ha perso quasi sempre contro avversari molto meno quotati di lui e per ben 7 volte (su 9) in 2 set, mollando quasi sempre nel secondo.
18.11.2013 – Futures Messico – Krainik (Can) n.782 6/3 6/3
3.2.2014 – Atp Zagabria, Q2 – Krstin (Srb) n.373 7/5 6/2
10.02.2014 – Challenger Bergamo – Henrych(Cze) n.233 7/6 6/0
03.03.2014 – Challenger Kyoto – Becker (Ger) n.397 6/0 6/2
10.03.2014 – Futures Guangzhou, S – Sorensen (Irl) n.376 6/1 7/5
17.03.2014 – Futures Yuxi, 1°T – Zhe Li (Chn) n.643 7/6 7/6
14.04.2014 – Challenger Santiago, 2° T – Arguello (Arg) n.104 7/5 6/1
21.04.2014 – Futuers Columbia, S – Dellien (Bol) n.308 4/6 6/4 6/1
04.05.2014 – Challenger Roma, 1° T – Daniel (Jap) n.186 7/5 3/6 6/4
Mentre gli altri giocavano le qualificazioni di Parigi, è andato a vincere 3 Futures (1 in Romania e 2 in Marocco) dove tra tutti l’avversario più blasonato è stato il francese Vaisse n.297 del ranking. Ha saltato l’esperienza sull’erba di Wimbledon dove avrebbe potuto avere una wild card per le qualificazioni (non fosse altro che per il risultato a livello junior dello scorso anno) e la settimana scorsa lo abbiamo rivisto nel challenger di San Benedetto del Tronto dove ha perso all’esordio contro il bosniaco Dzumhur (n.130) cui è riuscito a strappare il primo set per poi crollare ancora una volta nel set decisivo (6/1).
Nel week end ha giocato le qualificazioni del challenger di Poznan in Polonia e ha perso in 2 set (7/6 7/5) al 2° turno dal serbo Zekic n.673 del mondo.
Il miglior scalpo in carriera di Gianluigi resta per ora quello del portoghese Elias (n.129) battuto al Challenger di Porto Alegre in Brasile lo scorso settembre (6/3 6/4).
Spia rossa? E’ presto per dirlo. Speriamo solo che la pressione che Gianluigi avverte non aumenti, anche visti i progressi ben più significativi che stanno compiendo i suoi coetanei più promettenti.
Il passaggio al mondo professionistico è molto impegnativo e di questo bisogna essere tutti consapevoli. Occorre non scoraggiarsi, lavorare sodo ma in serenità e sotto una valida guida tecnica, con umiltà e spirito di sacrificio. Ben vengano le sconfitte se aiutano a crescere.
Gianluigi ha il tempo dalla sua per investire su se stesso lavorando tranquillo e traendo profitto dalle delusioni sul campo purché si faccia sana autocritica come ad esempio sulla programmazione adottata finora, sulla quale onestamente qualche perplessità è legittima. Evitare test più impegnativi contro giocatori più forti non sembra la strada migliore per fare quelle esperienze che aiutano a crescere tecnicamente, tatticamente e mentalmente. Non resta che augurarsi di essere smentiti visto il bisogno che ha il tennis italiano di non disperdere il talento di questo splendido ragazzo.